Antonia Pischedda, la gallerista rapinata a Olbia: condannato il nipote
Fu lui ad organizzare il colpo secondo i giudici: in due a volto coperto e armati di bastoni derubarono la donna di quadri e gioielliIl Tribunale di Tempio (Archivio)
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Una condanna, una assoluzione nel merito e due sentenze di prescrizione. Sono queste le decisioni del Tribunale di Tempio per la rapina nella villa della gallerista olbiese Antonia Pischedda, 83 anni, derubata di quadri e gioielli da due persone col volto coperto e armate di bastoni.
Sono stati inflitti quattro anni di carcere a Gianpaolo Muggittu, 68 anni, di Mamoiada, nipote della vittima, ritenuto l’organizzatore della rapina del 19 agosto 2015. Assolto invece Efisio Zucca, 73 anni, residente a Pistoia, accusato di avere tentato di vendere
i quadri. Muggittu, che si è sempre dichiarato innocente, è difeso dall’avvocato Gian Franco Mureddu, mentre Zucca è assistito dall’avvocata Anna Maria Busia.È stata dichiarata la prescrizione dei reati contestati a Nicola Baldari, 55 anni, di Sassari, accusato di falso, difeso dall’avvocato Antonio Meloni, e a Nicola Castellucci, difeso dagli avvocati Francesco Del Pasqua e Maria Caterina Pisano. Le posizioni dei due era marginale. L’anziana gallerista, assistita dall’avvocato Giommaria Uggias, aveva rinunciato alla costituzione di parte civile.