Questa mattina sono state rimosse e trasferite in un deposito autorizzato le auto delle vittime della tragedia di Monte Pino.

I familiari di Bruno Fiore, Sebastiana Brundu e Maria Loriga erano presenti nel cantiere della Sp 38, la strada crollata il 18 novembre del 2013 durante il devastante passaggio del Ciclone Cleopatra.

Ha assistito alle operazioni anche Veronica Gelsomino, miracolosamente sopravvissuta al pauroso crollo di sei anni fa. Oggi è emerso che le spese di recupero delle auto dalla voragine della Provinciale (intervento che risale al settembre dello scorso anno) sono state interamente sostenute dalla Imp Costruzioni di Carloforte, l'impresa aggiudicataria dei lavori di ripristino della Olbia Tempio, per un importo di circa 15mila euro.

La Imp si è accollata i costi, che non erano inseriti nel capitolato d'appalto, e non ha chiesto il rimborso all'Anas, alla Provincia di Sassari, proprietaria della strada, né, ovviamente, ai parenti delle persone decedute.

Per quanto riguarda lo spostamento delle auto e la rottamazione, l'azienda tempiese di Vannino e Vittorio Musselli sosterrà tutti i costi.

I familiari delle vittime, questa mattina, hanno spiegato che nessuno, in realtà, ha preteso da loro le spese delle operazioni di recupero. E' successo invece che nell'ambito di un'indagine ambientale sulla condizione del cantiere, personale della Guardia di Finanza ha contattato i tecnici dell'Anas, i rappresentanti di Imp Costruzioni e anche gli stessi parenti delle vittime, ponendo, tra le altre questioni, quella dello smaltimento delle auto. Ai familiari di Bruno Fiore, Sebastiana Brundu e Maria Loriga, e alla superstite Veronica Gelsomino, non era stato intimato un termine perentorio per la rottamazione, come hanno confermato gli interessati. Ma, forse, sarebbe stato umanamente opportuno evitare di segnalare la questione a chi soffre ancora per i fatti di sei anni fa e soprattutto evitare di farlo nei giorni dell'anniversario della tragedia.
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