Il rischio di inquinamento è sempre in agguato soprattutto per una zona pregiata quale quella dell’Area Marina Protetta di Capo Testa – Punta Falcone, in considerazione del suo affacciarsi sulle Bocche di Bonifacio, note per la loro pericolosità durante le tempeste ed attraversate ogni anno da migliaia di navi trasportati anche prodotti pericolosi ed inquinanti.

Calza dunque con le esigenze di prevenzione il recente finanziamento, da parte del Ministero dell’Ambiente, che consentirà di realizzare un servizio di formazione teorica e pratica rivolto ai volontari di Protezione Civile, al fine di fronteggiare l’eventuale spiaggiamento di prodotti petroliferi sulle coste interessate. A gestire il corso teorico pratico sarà Legambiente Nazionale Aps Onlus.

Come si ricorderà è da diversi anni che esiste un trattato tra Italia e Francia di preclusione di attraversamento delle Bocche da parte di navi battenti le rispettive bandiere, trasportati in materiali inquinanti e petroliferi; ma tale accordo, trattandosi di uno stretto internazionale, è limitato soltanto ai due stati dirimpettai. L'IMO raccomanda fortemente l'utilizzo di piloti ma negli ultimi anni solo una settantina di navi li hanno utilizzati. Si pensi che mediamente, ogni anno, ad attraversare le Bocche di Bonifacio, sono circa 4700 navi, una parte consistente delle quali battenti le più diverse bandiere.

© Riproduzione riservata