Ha 41 anni e si chiama Anastasia Chekaeva. E' un'imprenditrice turistica che vive ad Arzachena con il marito, un arzachenese, ed è mamma di una bambina. Ieri sera è stata prelevata dalla sua abitazione e trasferita nel carcere di Bancali a Sassari.

Il ministero della Giustizia ha dato il via libera alla sua estradizione per la detenzione in un carcere della Federazione Russa. La donna, che non è stata ancora condannata con una sentenza definitiva, è accusata di una truffa da poco più di 15mila euro: avrebbe trattenuto i soldi dei clienti della sua agenzia di viaggi, aperta in nella città russa di Voronezh.

Hanno dato il via libera all'estradizione, la Corte d'Appello di Sassari e la Cassazione e successivamente il Tar e il Consiglio di Stato. Una estradizione per una presunta truffa, tra i quali ci sarebbe come vittima un parlamentare russo vicino al premier Vladimir Putin. Gli avvocati Fabio Varone e Pina Di Credico, difensori di Anastasia Chekaeva, stanno cercando di evitare l'estradizione con tutti i mezzi a disposizione.

Fabio Varone spiega: "La nostra assistita è in carcere, è stata eseguita un'ordinanza di custodia cautelare disposta dalla Corte d'Appello di Sassari. Anastasia Chekaeva è stata separata dalla sua famiglia e ora potrebbe essere trasferita in un carcere della Federazione russa. Sono stato violati il diritto al giusto processo, sancito dall'articolo 6 della Convenzione Europea dei diritti dell'uomo e il diritto a non subire trattamenti crudeli, disumani o degradanti, stabilito dall'articolo 3 della stessa Convenzione".

"E' stato dato via il libera - prosegue il legale - all'estradizione nonostante la situazione di sovraffollamento e delle gravissime condizioni igienico-sanitarie della popolazione carceraria della Federazione Russa. Inoltre, non si è tenuto conto dei rischi pesantissimi pegati all'emergenza pandemica".

Ora gli avvocati di Anastasia Chekaeva chiedono la sospensione della procedura di estradizione e il caso sta per approdare in Parlamento per iniziativa del Partito Radicale.
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