È guerra aperta, senza tregua all’orizzonte, tra Regione e fondo F2i sull’ipotesi di fusione delle società di gestione degli aeroporti di Olbia e Alghero (rispettivamente, Geasar e Sogeaal): l’incontro in videoconferenza voluto  dal viceministro dei Trasporti, Galeazzo Bignami, convocato per tracciare le strada del dialogo tra le parti, si è concluso con un nulla di fatto. 

I rappresentanti del fondo che fa capo a Cassa depositi e prestiti, proprietario della maggioranza delle azioni delle due società aeroportuali,  hanno confermato che il 29 maggio i Cda procederanno al voto  per la nascita della nuova compagine Nord Sardegna Aeroporti. Nonostante il parere contrario dell’Enac, che ha bocciato l’operazione. 

Una posizione che ha alimentato tensioni durante la riunione e innescato le reazioni dei presenti per conto della Regione, ossia il presidente Christian Solinas e l’assessore ai Trasporti, Antonio Moro. 

«Quando si vuole riprendere proficuamente un dialogo è buona prassi sgomberare il campo da scadenze improrogabili entro le quali si devono assumere le decisioni. Diversamente, il perimetro, la qualità e gli esiti del confronto sono già pregiudicati da principio», ha detto Solinas. Il governatore ha sollecitato l’apertura di un immediato confronto politico. Ma F2i ha alzato un muro confermando la data del 29. 

«Questa», ha sottolineato  Solinas,  «è una riunione che mette insieme due argomenti ben distinti: da un lato una questione meramente tecnica e privatistica, che riguarda dinamiche societarie, dall’altra invece si parla di interessi pubblici e di politiche. Come massima autorità politica di questa Regione», ha aggiujnto, «mi interessa capire, prima di andare a discutere con chiunque di dettagli formali, quale sia la visione comune tra Regione Sardegna e Governo rispetto alle politiche trasportistiche di un’Isola così grande e distante dal resto della terraferma di questo Paese».

È stato ribadito un punto: che la Regione  «ha dato piena disponibilità a fare tutti gli approfondimenti e le discussioni possibili, ma non rinuncerà mai a governare, per la parte che le è di competenza, la politica aeroportuale e trasportistica della propria regione. Per noi il diritto alla mobilità o all’accessibilità della Sardegna che passa attraverso gli aeroporti rappresenta il presupposto per qualsiasi altra politica di sviluppo».

Anche Moro ha ribadito la necessità del rinvio delle riunioni dei due Cda: «Serve un tempo tecnico ad hoc perché il gruppo di lavoro istituito la scorsa settimana dalla Giunta  per affrontare gli aspetti dei temi della prospettata fusione possa valutare tutta la documentazione, e la Regione sia così in grado di esercitare i propri diritti con consapevolezza e attraverso una fase di studio importante». Invece «prendere a sportellate la Regione è inaccettabile e non è rispettoso dell’istituzione autonomistica. E ci sorprende», ha concluso Moro, «che lo faccia chi può contare su investitori istituzionali di prim’ordine come la Cassa depositi e prestiti e la Fondazione Sardegna».

(Unioneonline/E.Fr.)

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