Oltre 400 tonnellate di formaggio Fiore sardo sequestrate su ordine della Procura di Cagliari per il sospetto che la lavorazione prevista per avere il marchio Dop non sia stata eseguita secondo protocollo.

L’operazione, eseguita poche settimane fa, ha riguardato otto aziende dell’Isola i cui titolari ora sono sotto indagine per “contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari”.

L’inchiesta, coordinata dalla pm Maria Virginia Boi, ipotizza l’utilizzo di latte pastorizzato anziché crudo.

Ieri a Cagliari si è tenuta l’udienza di Riesame e gli avvocati Massimo Macciotta, Gianluca Damiano, Antonello Garau, Nicola di Benedetto ed Edoardo Vassallo hanno chiesto ai giudici di dichiarare la «mancanza dei presupposti» alla base dei sequestri.

Le analisi su alcuni campioni hanno evidenziato il basso valore di un enzima la cui presenza si riduce quando il formaggio viene sottoposto a trattamenti termici, così è emerso il sospetto che nella lavorazione fosse stato usato il latte pastorizzato. Ma i legali hanno sostenuto che l’abbattimento di quell’enzima dipenda dal rispetto della procedura di “scottatura”, non dalla pastorizzazione. Il Tribunale si è riservato la decisione. 

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