19 luglio 2011 alle 12:20aggiornato il 19 luglio 2011 alle 12:20
Esportazioni 2010 da record nell'IsolaIl mercato trascinato dal petrolio
Bilancio record per l'export della Sardegna nel 2010 e trend confermato anche per il 2011, grazie soprattutto alla raffinazione del petrolio. Sono i dati che emergono dal Rapporto Export 2010 dell'Ufficio Studi di Confartigianato, su dati Istat, che ha esaminato il volume delle esportazioni degli ultimi tre anni e del primo trimestre di quest'anno."Siamo contenti che l'esportazione dei prodotti petroliferi sia in crescita, ma ricordiamoci che la Sardegna non è fatta di petrolieri ma di piccole e medie imprese i cui beni oggi, ancora meno di ieri, riescono a varcare il mare", commenta il presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Luca Murgianu. L'analisi del 2010 evidenzia che la Sardegna ha registrato un incremento dell'export di prodotti manifatturieri del 58,6% in più, rispetto al 2009, per un totale che ha superato i 5 miliardi di euro (5.134), l'1,6% del totale delle esportazioni nazionali. Di questi 5 miliardi, il 47,8% viene dai rapporti commerciali con i paesi dell'Unione Europea mentre il restante, il 52,2%, proviene da interscambi con i paesi del Maghreb e del sud est asiatico. In Sardegna, l'export manifatturiero incide per 11,2% sul totale del valore aggiunto regionale. A livello territoriale, Cagliari fa la parte del leone con 4 miliardi 776 milioni di valore delle esportazioni, quasi tutte assommabili al settore petrolifero, grazie alla Saras di Sarroch; indici non paragonabili a quelli delle altre province come Sassari (191 milioni), Nuoro (79), Olbia-Tempio (42), Oristano (22), Carbonia-Iglesias (13), Ogliastra (10) e Medio-Campidano (400mila euro). Dati senza dubbio positivi - secondo Confartigianato - ma assolutamente al di sotto dei valori prima della crisi. Per esempio, il raffronto tra il 2010 e il 2008, indica un saldo negativo del 10,8%, e quello tra il 2009 e il 2008 registra un crollo verticale: -43,8%. I beni più esportati a livello nazionale sono i metalli, i prodotti chimici, gli apparecchi elettrici, i mezzi di trasporto, la gomma e le materie plastiche e i prodotti tessili e abbigliamento mentre a livello regionale sono i prodotti della raffinazione del petrolio, i prodotti chimici, i metalli, minerali e gli alimentari.
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