Eolico, i comitati: «Bene l’incontro con Todde, ma i 6,2 Gw sono un handicap per l'Isola: tutti a Saccargia»
Confronto in Regione, chiamata alla mobilitazione il 15 giugno nel luogo simbolo dello sfregio dell’eolicoBene l'incontro con la presidente della Regione Alessandra Todde, ma i comitati contro la speculazione energetica in Sardegna restano del parere che «il tetto minimo di 6,2 gigawatt stabilito in sede di accordo col Ministero sia una base di partenza svantaggiosa, ingiusta, un vero e proprio handicap per l’Isola che rischia di gravare su tutti i passi futuri».
Per questo, ha spiegato al termine della riunione Luigi Pisci, uno dei portavoce, «chiamiamo tutto il popolo sardo, le forze politiche, il mondo delle associazioni, le istituzioni locali e i sindaci, le organizzazioni di categoria a convergere a Saccargia il 15 giugno per mostrare con evidenza democratica che il popolo sardo è unito contro la speculazione energetica, non intende svendere il proprio territorio e la propria identità e chiede a tutte le istituzioni nazionali e regionali le misure necessarie per far rientrare nell’alveo della democrazia, della condivisione e della compatibilità con le vocazioni profonde dell’Isola, una transizione energetica ed ecologica che dovrà essere giusta equa, microimpattante e diffusa».
Pisci ha chiarito che «il coordinamento dopo l’incontro con Todde mantiene una posizione di cautela propositiva e di mobilitazione attiva. Abbiamo apprezzato l’apertura, la disponibilità e il clima disteso, restano tuttavia aperte molte questioni che i territori vivono con apprensione. Restano incerte le misure normative per impedire lo sfregio di Barumini e Saccargia, sconosciuta l’entità dell’off shore e molto delicata la questione del Tyrrhenian link. Appare invece più chiara l’intelaiatura della filiera dei provvedimenti normativi che le istituzioni vorranno mettere in campo per giungere a un nuovo piano paesaggistico ed energetico, ma non sono chiari i contenuti di questi provvedimenti. Per questo abbiamo chiesto alla presidente un tavolo aperto di monitoraggio con l’obiettivo di vederci prima di ogni snodo fondamentale del processo decisorio».
Da parte sua, la governatrice ha dichiarato di ritenere che «anche i comitati hanno capito che hanno a che fare con un'amministrazione che condivide profondamente le loro istanze». Sui 6.2 gigawatt, troppi per i comitati, Todde ha ricordato che nell'Isola ci sono due centrali a carbone «di cui nessuno parla e dobbiamo sostituire quell'energia prodotta dal fossile con quella da fonti rinnovabili».