Cessa l'emergenza incendi in Sardegna dopo una settimana segnata da morte e distruzione: due le vittime dei roghi, almeno 25 mila gli ettari andati in fumo, centinaia di aziende agrozootecniche sul lastrico, 1.200 capi di bestiame carbonizzati solo nel Sassarese. Ora l'attenzione si concentra sul fronte investigativo, mentre la Regione ha sbloccato i primi aiuti straordinari per gli allevatori e gli imprenditori agricoli che hanno subito danni, complessivamente 80 milioni di euro, secondo una prima stima. La formula è quella dei voucher, pagati direttamente dai comuni, che serviranno per l'acquisto mensile di mangimi e foraggi. I soldi arrivano dai 3 milioni di euro stanziati dalla Giunta con un emendamento al collegato alla finanziaria. Oggi alle 15.30, per dare un segnale di vicinanza ad uno dei territori più martoriati dal fuoco, la Gallura, l'esecutivo guidato da Ugo Cappellacci si riunirà a Tempio.

LE INDAGINI. Ormai è assodato. La maggior parte degli incendi, 10 su 7, è di natura dolosa: dietro il 70% dei roghi c'è quindi la mano criminale dell'uomo. "Sono degli assassini", ha detto l'assessore regionale dell'Agricoltura, Andrea Prato, chiudendo la riunione, a Torralba, dell'unità di crisi istituita per sostenere le aziende colpite. Il rimanente 30% di incendi di origine colposa, dipende soprattutto da disfunzioni della rete elettrica, il resto - purtroppo - lo fa l'incuria. Il pool di investigatori del Corpo forestale ha fatto il punto sulle indagini in un vertice a Cagliari. Prima una riunione con l'assessore dell'Ambiente Giorgio Oppi, poi un incontro tecnico-organizzativo per uno scambio di informazioni e per coordinare gli interventi. Diverse le Procure che hanno già aperto fascicoli, al momento a carico di ignoti. In particolare a Tempio, dove nel fine settimana almeno una decina di persone è stata interrogata per l'incendio partito da Berchiddeddu. Nel frattempo, sono ormai decine le esche incendiarie, costituite da mozziconi di sigaretta con fiammiferi all'interno, trovate in diverse zone dell'isola: a Sindia (Nuoro), Suni (Oristano), Pozzomaggiore (Sassari) - paese di una delle due vittime -, Bonorva (Sassari), Carbonia, Sant'Antioco (Carbonia-Iglesias) e Villacidro (Medio Campidano). E c'è chi ancora punta il dito contro la macchina dei soccorsi. "Esiste sicuramente un disegno criminale per colpire l'ambiente e mettere in moto interessi speculativi - dice il leader della Flai-Cgil Raffaele Lecca - Tuttavia, occorre chiederci se l'apparato messo in piedi dal Corpo forestale sia adeguato e in grado di affrontare tali emergenze".
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