Non solo attività addestrativa di soccorso come quella organizzata dalla Guardia Costiera nel Golfo di Cagliari per domani 13 ottobre, con lo scenario di un aereo con 55 persone a bordo che prende fuoco, ma dal 3 ottobre il mare e i cieli della Sardegna sono interessati dalla seconda edizione per il 2022 dell'esercitazione Mare Aperto.

Nell’esercitazione in corso sono impegnate forze appartenenti a cinque nazioni Nato che operano nel teatro marino con navi e sottomarini, aerei , elicotteri, oltre ai reparti anfibi della Brigata Marina San Marco e gli incursori e subacquei del Comsubin. In mare, sotto la superficie, per aria e su terra saranno impiegati circa 4.000 militari e più di 45 unità tra navi e sottomarini.

Le forze della Squadra Navale si eserciteranno fino al 27 ottobre, insieme a quelle dell'Alleanza Atlantica e di alcune Marine estere, operando negli spazi marittimi compresi tra Adriatico, Ionio, Tirreno e Canale di Sicilia. Il comando dell'attività è imbarcato sulla portaerei Cavour

Di fronte a questo dispiegamento di forze Nato, come già accaduto durante la prima parte della stessa esercitazione, a maggio, tornano in piazza gli antimilitaristi. Mentre in primavera l'appuntamento era stato davanti al Poligono di Teulada, ora la manifestazione si sposta domenica 16 ottobre, alle 12, al poligono di Capo Frasca, nel Medio Campidano poco distante dal Golfo di Oristano.

Una protesta "contro la Nato, contro l'uso della Sardegna e della Corsica in funzione della guerra, per un Mediterraneo di pace e per la sovranità popolare nelle nostre isole. Non possiamo permettere che in Sardegna vengano preparate le guerre che infiammeranno lo scenario internazionale. Non vogliamo essere complici del sangue che verrà versato", spiegano gli attivisti di "A Foras”.

(Unioneonline/EC) 

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