Cercasi sindaco disperatamente. In Sardegna più che altrove.

Oggi si voterà in 760 Comuni italiani. In altri 7, invece, i potenziali elettori rimarranno a casa: non c'era nessuno disposto a candidarsi.

Il dato potrebbe sembrare fisiologico, ma diventa inquietante, per noi sardi, se si considera che accanto a Rodero (Lombardia) e San Luca (Calabria) ci sono Magomadas, Austis, Ortueri, Sarule e Putifigari. Una sconfitta per la democrazia, con tutto il rispetto dovuto ai servitori dello Stato inviati, dalla Regione Sardegna, nei cinque Municipi senza inquilini, con la somma dei poteri di sindaco, assessori e consiglieri comunali.

Ecco perché ci piace pensare che oggi 132 mila nostri conterranei andranno a votare. Potranno scegliere, in 38 Comuni, chi li amministrerà nei prossimi 5 anni. In 16 centri c'è solo un candidato: diventerà sindaco se la metà più uno dei compaesani andrà al seggio. Sbagliato pensare che tanto lo farà qualcun altro.

Esercitiamo un nostro diritto per premiare chi ha messo al servizio della comunità il suo tempo, i suoi affetti, la sua salute. In cambio di una paghetta . Quello di oggi è il primo test elettorale dal 4 marzo. Un voto che, dopo un tormentato travaglio, ha portato al Governo Cinque Stelle e Lega. Chissà, a Iglesias e Assemini potrebbero arrivare (o meno) i primi consensi. Di sicuro l'alleanza gialloverde sta pesantemente condizionando il conto alla rovescia per le Regionali di febbraio.
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