«Lo avevo bloccato. Era sdraiato sul pavimento e io gli ero sopra. Sbraitava e mi colpiva a un fianco. Inizialmente ho sentito un dolore strano. Poi ho visto il sangue. Non mi ero accorto che aveva in mano un coltello. Il mio». Angelo Spiga ricorda tutto. Ogni momento di quel lunedì mattina quando ha incontrato Davide Delogu sul pianerottolo di casa, al secondo piano di via Malfidano 31, è impresso nella sua mente. «Ho perso conoscenza in auto, pochi istanti prima di entrare al pronto soccorso. Dopo l'intervento chirurgico, il primario mi ha detto: “lei è stato fortunato. Le coltellate erano state date per far male”. Per ammazzare».

IL GRANDE AFFETTO Vigile del fuoco in pensione, 54 anni, Spiga è seduto su una sedia a rotelle nell'atrio del reparto di Chirurgia del Santissima Trinità. Intorno a lui familiari e tanti amici. «Ora sto meglio. Se non ci saranno intoppi tra una settimana sarò a casa». La voce non tradisce emozioni. Soltanto in un momento gli occhi si riempiono di lacrime e le parole escono a fatica. «Mi è venuta a trovare anche quella che è stata la maestra d'asilo di mio figlio». Per non parlare degli ex colleghi: «Sono in pensione da gennaio. Chi non è potuto passare in ospedale mi ha chiamato al telefono o mi ha inviato un sms».

L'INCONTRO Prima di raccontare i momenti dell'aggressione, snocciolati centinaia di volte a parenti, amici e poliziotti, si asciuga la bocca con una garza. «Ero al primo piano da mia madre e mia sorella. Verso le 10,30 sono salito a casa mia, al secondo piano. Prima della porta c'è un piccolo andito. A destra c'è l'ingresso dell'abitazione della mia ex moglie. A sinistra il mio. In questo corridoio ho incontrato un giovane. Aveva un berretto in testa e uno zainetto. Ho pensato fosse uno di quei ragazzi che fa volantinaggio. Cosa ci fai qui? Non ha risposto alla mia domanda e mi è passato davanti. Fermati, dove stai andando? Ho cercato di afferrargli un braccio, lui si è scansato ed è corso giù per le scale».

I FENDENTI Con la coda dell'occhio Spiga ha notato che la porta dell'appartamento della ex moglie era danneggiato. «Ho capito che si trattava di un ladro. L'ho seguito e prima che uscisse l'ho bloccato». L'ex vigile del fuoco ha fatto valere il suo fisico possente. «Anche il ragazzo era prestante. L'ho atterrato. Era spaventato. Mi fissava negli occhi. Non dimenticherò mai il suo sguardo. Riusciva a muovere un braccio. Con quello mi ha colpito quattro, forse cinque volte. Pensavo fossero pugni. Ma il dolore era strano. Quando ho visto il sangue ho capito e mi sono alzato. Ho visto il coltello. L'ho riconosciuto, era il mio. Lo porto con me durante le escursioni. Lo aveva appena rubato. Gli ho detto di andarsene». L'aggressore è uscito dal portoncino.

I SOCCORSI «Ho fatto qualche scalino e chiesto aiuto. Mia madre, spaventatissima, mi ha dato un asciugamano. Ho cercato di tamponare le ferite. È stata un'inquilina che abita al pianoterra ad accompagnarmi in ospedale con la sua auto. Prima di entrare al pronto soccorso di via Is Mirrionis ho perso conoscenza. Se ho avuto paura di morire? No. Sapevo che le ferite erano gravi. Avevano perso molto sangue. Ma sono un osso duro. Così eccomi qui a raccontare quello che mi è accaduto».

L'ARRESTO Ha saputo dell'arresto del suo presunto accoltellatore dai familiari. «Non ho voluto vedere tg, né leggere giornali. Ho detto agli agenti quello che sapevo. Ora voglio riprendermi e rientrare a casa». L'intervento chirurgico è servito per cucirgli le ferite profonde. Due hanno raggiunto e perforato la pleura e il fegato. Proprio la pericolosità delle coltellate costeranno a Davide Delogu (un passato da attore nel film Pesi leggeri del regista Enrico Pau) l'accusa di tentato omicidio che si aggiunge a quella di rapina. Il trentaquattrenne quartese, ma di fatto senza fissa dimora, da venerdì mattina è in una cella del carcere di Buoncammino. Sono stati i poliziotti del commissariato di Carbonia a fermarlo a Perdaxius. Gli hanno notificato un'ordinanza di custodia cautelare per una rapina che Delogu avrebbe commesso tre mesi fa a Quartu. Da quattro giorni era ricercato dagli investigatori della Squadra mobile anche per il tentato omicidio di Spiga. Per i poliziotti non ci sarebbero dubbi: Davide Delogu - con una lunga lista di precedenti per rapina, furto, porto d'armi, una denuncia per banda armata e una richiesta di sorveglianza speciale - è l'accoltellatore di Is Mirrionis. Ci sono due testimoni e riscontri investigativi e scientifici (un'agenda, il suo berretto, la refurtiva recuperata nel suo zaino in casa di un amico a Santadi e una porzione della sua impronta digitale su un oggetto rubato in via Malfidano).

IN CARCERE Lunedì mattina Delogu (difeso da Carlo Monaldi) verrà ascoltato in carcere dal gip Giovanni Massidda nell'interrogatorio di garanzia.

MATTEO VERCELLI
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