Mario Rosso, 43 anni, dipendente Saremar, lascia la moglie e due gemelli di 4 anni. Nonostante tutti i tentativi fatti prima dai medici del presidio ospedaliero di Carloforte e poi da quelli dell'ospedale Sirai di Carbonia, non c'è stato nulla da fare: troppo gravi le ferite riportate al capo. Mario Rosso, dopo l'incidente, non ha mai ripreso conoscenza.

Mancavano pochi minuti alle 18. Il marittimo stava percorrendo con uno scooter viale Salvo D'Acquisto, nei pressi della caserma dei carabinieri. Nella corsia opposta stava sopraggiungendo un'auto. I due mezzi sarebbero entrati in contatto, ma non ci sarebbe stato uno scontro frontale. Rosso è caduto rovinosamente a terra. I primi ad accorrere sono stati proprio i carabinieri. Anche il giovane automobilista si è fermato.

Mario Rosso era disteso a terra, privo di conoscenza con una brutta ferita alla testa e respirava a fatica. Il casco era distante parecchi metri. Sul posto sono arrivati anche Croce Azzurra, Lavoc-protezione civile e polizia municipale. L'area è stata subito interdetta al traffico. I militari, come da prassi, hanno sequestrato i due veicoli.

Per il marittimo è scattata una corsa contro il tempo, purtroppo inutile. I medici del presidio ospedaliero di Carloforte, accertato il grave trauma cranico, hanno chiesto l'immediato ricovero all'ospedale Sirai di Carbonia.

Il traghetto Saremar, già a metà traversata per Portovesme (era partito poco dopo le 18) è tornato indietro per imbarcare l'ambulanza e ripartire con i motori al massimo poco dopo le 19. A Portovesme il delicato trasbordo dalla Croce Azzurra all'ambulanza medicalizzata del 118. Poi la corsa verso Carbonia. Al Sirai i medici hanno constatato che l'uomo era in coma. Mario Rosso è spirato poco dopo le 20,30.

A Carloforte colleghi, amici e conoscenti non volevano credere alla notizia. Mario era conosciuto per la sua professionalità, simpatia e serietà sul posto di lavoro. Ritirando i biglietti davanti al portellone del traghetto non negava mai un sorriso ai passeggeri.

MARIANO FROLDI
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