Carbonia, pazzi per lo shopping hard:in pochi mesi aperti due "sex shop"
Nel giro di pochi mesi sono stati aperti due sex shop per assecondare le richieste del mercato, che per quanto sommerso esiste e promette un discreto giro d'affariPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Nella città dei supermarket e dei centri commerciali ora c'è un nuovo negozio. Ovvio? Non tanto. Benvenuti al “Sex shop”: l'insegna chiarisce subito che i prodotti esposti negli scaffali hanno qualcosa di molto diverso dalla solita carne, frutta e verdura. Qui nel cestino della spesa ci possono finire gadget erotici di tutti i tipi. Dvd hard e accessori di varia grandezza, profumi afrodisiaci, magliette e profilattici. Carbonia come Amsterdam? Beh, a questo punto un po' sì. A dare un'ulteriore scossone alla morigeratezza dei costumi e ad alimentare chiacchiere e allusioni ci pensa da circa due settimane a questa parte una nuova attività aperta in via Nazionale: settanta metri quadrati di vetrine linde e pinte dove è in vendita tutto ciò che ha che fare con il mondo del sesso.
SELF SERVICE Ma per Carbonia questo genere di commercio non è una novità perché l'apripista dei gadget hard è il sex shop in versione self service che funziona già da qualche mese tra i capannoni del Pip, la zona degli artigiani e delle piccole imprese. Evidentemente c'è mercato perché un identico distributore automatico è stato installato a Iglesias. Inoltre, per completezza di informazione, una decina di anni fa tentò di affermarsi nel settore della porno merchandising un altro imprenditore che aprì un negozio dell'eros in via Lazio, sempre a Carbonia: chiuse i battenti dopo qualche mese.
L'idea è stata ripresa da due giovani convinti di poter contare su una vasta clientela interessata e pronti ad investire migliaia di euro per rimettere a posto un vecchio locale in disuso in via Nazionale.
GLI ARTICOLI «Sfidando pregiudizi e falsi moralismi - racconta Simone Balia, 20 anni, di Santadi, perito elettrotecnico - io e il mio socio riteniamo che non ci sia nulla di cui scandalizzarsi: il sesso fa parte della vita di tutti e chi viene qui a curiosare o a comprare trova massima riservatezza, tutela dell'anonimato e rispetto per qualsiasi propensione». Come dal medico.
Chi fa sex shopping deve rigorosamente avere più di 18 anni e, in effetti, in queste prime due settimane di apertura qualche neo maggiorenne si è avventurato fra scaffali ricolmi di svariati gadget che, la burocrazia cataloga come “articoli scherzosi”. A ben vedere si trova anche qualche prodotto che di hard in senso stretto ha poco e molto, invece, del goliardico: magliette e oggetti che tornano buoni per matrimoni, addii al celibato o nubilato, compleanni.
I CLIENTI Per il resto, in questo negozio in cui di amor platonico non c'è nulla, la clientela punta a qualcosa di diverso. A qualcosa di forte che accende la passione.
L'identikit dell'acquirente tipo? Dal diciottenne al settantenne, ma hanno varcato la soglia del “Sex Shop” anche coppie di mezza età e donne sulla cinquantina. Clienti spesso più incuriositi che disposti a comprare: «Aspettiamo che l'attività decolli - sottolinea Simone Balia - siamo realisti perché il genere di articoli che proponiamo è fuori dal comune e difatti qualcuno si è soffermato guardando la vetrina con sdegno, ma questo non ci spaventa: non siamo in Olanda ma ormai anche da noi la mentalità è molto aperta». E ai due giovani che hanno investito sul commercio dei gadget erotici e hard non spaventa neppure la concorrenza delle macchinette self service che, sulla carta, tutelano ancora di più l'anonimato: «Ma qui il cliente, pur non potendo usarlo, può verificare - puntualizza il gestore del negozio - la funzionalità del prodotto assistito da un addetto alle vendite».
ANDREA SCANO