Carbonia: ferita in treno, rischia l’aborto
Le porte del treno si sarebbero chiuse colpendola alla pancia. Una maestra ha citato Trenitalia perché in seguito a quell'incidente rischia di perdere il bambino che sta aspettando.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Con una mano teneva stretta la manina della figlioletta, l'altra era istintivamente posata sul grembo dove sta crescendo una creatura che vedrà la luce in primavera. Ma questo nuovo lieto evento per una giovane maestra di Carbonia si è trasformato in un incubo: due settimane fa, alla stazione di Villamassargia, mentre scendeva dal treno che la stava riportando a casa le porte si sono chiuse d'improvviso urtandole con violenza proprio la pancia. Qualche ora dopo ha avvertito fitte dolorose e notato perdite di sangue. Ora M.P., 36 anni, maestra elementare in servizio a Cagliari, è ricoverata nel reparto di Ostetricia dell'ospedale “Sirai” per una minaccia di aborto. È al quarto mese di gravidanza e i medici e gli infermieri la tengono costantemente sotto controllo.
IN OSPEDALE Ma per la donna non ci sono dubbi: «La mia era già una gravidanza a rischio anche se non grave, ma è evidente che dopo quello che mi è successo in treno ora corro il pericolo di perdere il bambino». La vicenda ha subito avuto un risvolto legale: pochi giorni fa l'avvocato Francesca Medda che tutela la giovane maestra, ha inviato a Trenitalia un dettagliato esposto in cui illustra l'accaduto e intima l'azienda a risarcire i danni che verranno quantificati dopo che la donna uscirà dall'ospedale. È una nuova pesante tegola sulla società di trasporti che da un paio di anni è quasi quotidianamente nel mirino dei pendolari per innumerevoli disservizi. Ma questo nuovo episodio ha dell'incredibile perché, stando al racconto della donna, stavolta rischia di farne le spese una creatura che ancora deve venire al mondo.
IL VIAGGIO Tutto è successo il pomeriggio del 24 settembre. Giorno infausto per Trenitalia: di mattina un treno aveva fuso il motore nella tratta da Villamassargia a Cagliari. «Ascoltando il consiglio del mio ginecologo - racconta la donna - avevo deciso di trascorrere a casa dei miei genitori una breve vacanza con la mia bambina di quattro anni». Il marito, che lavora a Cagliari, ogni tanto le avrebbe fatto visita a Carbonia. Quando il convoglio è arrivato alla stazione di Villamassargia, sarebbe successo quello che non dovrebbe mai succedere: «Ho preso la bambina per mano - racconta la donna dal lettino dell'ospedale - e mi sono avviata verso le porte, non ero l'ultima passeggera ma proprio mentre stavo iniziando a scendere la porta del treno si è chiusa all'improvviso e mi ha colpito al fianco, facendomi barcollare». La donna è stata subito assistita da altri passeggeri e da personale di Trenitalia: «Ringrazio un dipendente che è stato molto cortese, poi però mi ha confidato che queste cose a volte succedono».
L'INCIDENTE Passato lo spavento, la giovane maestra ha subito minimizzato l'accaduto con i parenti per non allarmarli, ma diverse ore dopo non è stato più possibile: «L'indomani - prosegue l'avvocato Francesca Medda - la mia assistita ha avvertito forti dolori al ventre e notato perdite di sangue, ora si sta riprendendo ma è da due settimane ricoverata in ospedale per una minaccia di aborto riconducibile senza dubbio all'incidente subito in treno». Il tempo di fare il punto della situazione ed è partita una diffida nei confronti di Trenitalia: «Per ora abbiamo preavvertito l'azienda che stiamo chiedendo un generico risarcimento danni - precisa il legale - la cui entità verrà quantificata solo dopo la relazione dei medici».
ANDREA SCANO