Per Abbanoa le maxi-bollette ricevute dagli utenti di Carbonia sono in regola e vanno pagate. Comprese quelle da 10 e 12 mila, in un caso 54 mila euro. Al massimo, di fronte a queste fatturazioni, l’ente di gestione delle risorse idriche ha concesso la possibilità di concordare piani di rientro. Così è stato ribadito questa mattina in un incontro che il sindaco Tore Cherchi ha avuto con i vertici della società per azioni (il presidente Pietro Cadau e il direttore generale Sandro Murtas), per verificare la situazione della fatturazione dei consumi idrici a Carbonia e frazioni. La direzione della società ha precisato che "è stata correttamente applicata la procedura di controllo preventivo, pertanto i consumi superiori a un metro cubo al giorno sono stati verificati prima dell’emissione della fattura". Questo, sostiene la società, avrebbe permesso di accertare la tipologia dell’utenza o la presenza di fattori che potessero aver giustificato consumi elevati (come un guasto o una dispersione). Ed ancora, per quanto riguarda l’addebito in un’unica fattura di periodi superiori a un anno, Abbanoa ha fatto presente "la necessità di recuperare i ritardi ereditati dall’Esaf: la fatturazione di Carbonia, in particolare Cortoghiana e Bacu Abis, era in ritardo di due anni".
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