Quella che doveva essere una piccola rivoluzione per semplificare la procedura per la richiesta del passaporto si è trasformata, da alcuni mesi, nel peggior esempio di come la macchina statale possa essere lenta e inefficiente.  

Fino ad alcuni mesi fa per richiedere il passaporto bastava semplicemente presentarsi al Commissariato di Polizia più vicino o in Questura, compilare un modulo, consegnare una fototessera con bollettino e contrassegno pagati, dopodiché aspettare quindici giorni per avere il documento tra le mani. Ora per ottenerlo si deve passare attraverso una piattaforma tramite cui fissare un appuntamento al Commissariato. Una modalità del tutto simile a quella per la prenotazione dei vaccini anti Covid-19 e, potenzialmente, una procedura organizzativa efficiente.

Peccato che la nuova realtà digitale è caratterizzata da attese inaccettabili e da un meccanismo perverso per cui chi in Gallura volesse prendere un appuntamento, sarebbe impossibilitato dal farlo vicino casa. Nella piattaforma della Polizia, infatti, risultano disponibili per le prenotazioni, in maniera continuativa, solo la Questura di Sassari e il Commissariato di Alghero. Accade anche che le sporadiche date assegnate ai commissariati galluresi vengano “rubate” in pochi minuti da chi vive da tutt’altra parte, dando il via ad un intreccio di spostamenti da una parte all’altra dell’Isola.  

Non solo. A rendere la situazione al limite dell’accettabile, ci sono tempistiche che mal si conciliano con quelle di chi nel breve-medio periodo vorrebbe viaggiare. Addio alle vacanze natalizie esotiche allora. Ad oggi le prime date disponibili a Sassari sono per la fine di gennaio, ma ciò è nulla se paragonato all’ancor più catastrofica situazione di Cagliari e in generale del sud dell’Isola, dove il primo appuntamento disponibile verrebbe fissato in Questura per il 25 maggio e al Commissariato di Iglesias il 31 maggio o il primo giugno. Tanti, troppi lunghissimi mesi di intollerabile attesa.  

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