È stato approvato dal Consiglio regionale il testo unico sulla riforma degli Enti locali in Sardegna che porta a sei le province (Nord-est, Nuoro, Ogliastra, Oristano, Medio Campidano, Sulcis Iglesiente) e introduce due città metropolitane (oltre a quella di Cagliari che passa da 17 a 72 Comuni, anche quella di Sassari), oltre alla novità delle Unioni di Province.

Una riforma, spiega il presidente della Regione Christian Solinas, che rappresenta una "risposta ai bisogni e alle aspirazioni dei diversi territori, che potranno meglio sentirsi rappresentati e tornare a essere protagonisti nelle scelte che ricadono direttamente sulle Comunità di appartenenza".

L'obiettivo finale, secondo il governatore, "è quello di semplificare la vita dei sardi ampliando il ventaglio di prestazioni e servizi offerti e aprendo una nuova stagione che tenga inevitabilmente conto delle esigenze quotidiane di vita e di lavoro dei cittadini, radicalmente cambiate dalla pandemia. Oggi la Sardegna sta attraversando una crisi profonda che rende ancora più evidente la necessità di una gestione ottimale del bene pubblico, condizione fondamentale per uscire dalla crisi sanitaria ed economica che ha reso ancora più vulnerabile il sistema sardo. La strada segnata con la riforma degli Enti locali va proprio in questa direzione. Una riorganizzazione in chiave federalista, con più autonomia e protagonismo dei territori e maggiori servizi si traducono in più possibilità per i giovani e rappresentano formidabili armi di contrasto allo spopolamento e all'esodo giovanile".

Di un altro "tassello importante per la creazione di una Sardegna moderna, sempre più vicina al cittadino, in cui finalmente tutti i territori dell'Isola hanno parità di trattamento" parla anche il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais. "Al di là delle divergenze, delle divisioni, della legittima contrapposizione politica - ha aggiunto - dopo settimane di dibattiti e di incontri il Consiglio ha raggiunto un nuovo traguardo". Per completare "la piena democrazia - ha sottolineato -, è fondamentale restituire la parola ai cittadini anche attraverso la reintroduzione, superando i vincoli della rigida normativa nazionale, dell'elezione diretta nelle province e nelle città metropolitane".

"L'approvazione del testo di quest'oggi - si legge in una nota diffusa da Dario Giagoni, capogruppo in Consiglio del Gruppo Lega Salvini - non è altro che la vittoria di tutti i territori dell'isola. La vittoria delle zone più periferiche, la vittoria delle comunità locali, la vittoria delle identità e peculiarità di ogni area della Sardegna".

Per Pierluigi Saiu, presidente della commissione Autonomia e Riforme, si tratta di una "buona riforma, "che ha coinvolto i sindaci e che restituisce ai territori la propria autonomia organizzativa e amministrativa". "Il Consiglio regionale - ha detto inoltre - deve continuare a discutere i provvedimenti che lo stato di emergenza impone ma deve proseguire anche nel lavoro di riforma delle istituzioni, così come fatto oggi. È stato un percorso lungo che dovrà proseguire con il riordino delle funzioni e con il riconoscimento del diritto dei cittadini di scegliere da chi essere governati. Il sistema dei commissari dovrà essere superato quanto prima perché questo percorso legislativo, alla fine, dovrà restituire democrazia ai territori, dignità alla nostra autonomia e servizi migliori ai cittadini".

Anche per Antonello Peru (Cambiamo!) sono stati creati i presupposti "per aprire una nuova fase che esalti le potenzialità dei singoli territori. È una vittoria di tutti i sardi che avranno un nuovo più equilibrato e più funzionale assetto istituzionale. Avviamo un federalismo interno che renderà i nostri comuni protagonisti e motore di sviluppo della Sardegna".

(Unioneonline/s.s.)
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