Tensione fra le tombe di TuvixedduUna comitiva minacciata: «Andate via»
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«Se non andate via prendo il fucile»: è finita con le minacce e rischia di avere strascichi giudiziari l'escursione a Tuvixeddu organizzata per sabato scorso dall'associazione Sardegna Sotterranea. La causa?
Il fatto che la più grande necropoli punica al mondo sia, a parte la piccola porzione aperta come parco, una sorta di terra di nessuno, in cui è difficile capire dove finiscano i terreni del Comune e quelli dei privati (a partire dalla ditta Coimpresa) e non è chiaro a chi tocchi gestire e valorizzare un patrimonio archeologico straordinario.
Così, fra una tomba e l'altra, sorgono alloggi di fortuna che ospitano uomini e donne senza fissa dimora.
La tensione, racconta Nicola Di Mille dell'associazione Sardegna Sotterranea è esplosa quando, poco prima delle 21,30, la comitiva, una cinquantina fra turisti e cagliaritani incuriositi dalla storia della propria città più una decina di guide, ha raggiunto via Villa Giusti, la strada da cui è possibile imboccare il sentiero per il vasto canyon artificiale (una cava realizzata nei primi anni '50 del secolo scorso) che separa via Is Maglias da via Falzarego.
«Ci si sono fatte incontro due persone che hanno contestato la nostra presenza». Uno dei due, racconta Bruno Casanova del gruppo Cavità cagliaritane, «era visibilmente alterato e ci ha gridato "andate via o prendo il fucile. Siete abusivi!" Quel giovane - prosegue Casanova - ha anche asserito di vivere "in una casa nel canyon"».