La Procura di Cagliari ha chiuso l'inchiesta per corruzione all'Enas che vede coinvolti Davide Galantuomo, 56 anni, ex sindaco di Quartu Sant'Elena ed ex amministratore unico dell'Enas (ente acque della Sardegna); Renato Copparoni, 64 anni, che fa parte di una delle società consorziate (ed è anche un ex portiere del Cagliari); Gianni Lolli, 63enne di Modena, dirigente del consorzio; Luigi Betti, 61enne di Forlì, dirigente di una delle società del consorzio, e l'intermediario Salvatore Pinna, 54 anni, già coinvolto in una precedente vicenda di corruzione.

I pm Gaetano Porcu ed Emanuele Secci hanno aggiunto un sesto nome: quello di Antonio Fadda, 52 anni, di Capoterra, funzionario direttivo tecnico del Servizio progetti e costruzione dell'Enas.

Risponde di abuso d'ufficio.

Si parla della procedura di gara per progettare e realizzare un impianto di produzione di energia rinnovabile solare a Ottana in provincia di Nuoro, con base d'asta pari a 9,5 milioni di euro, e di una tangente di 89mila euro che sarebbe stata destinata all'ex amministratore unico a titolo di compenso per il buon esito dell'affare illecito.

Lolli e Betti, quindi, per aggiudicarsi l'appalto avrebbero pagato una tangente a Galantuomo attraverso le attività di Pinna e Copparoni.

Copparoni avrebbe fatto da intermediario per una tangente di circa 90mila euro, prima tranche di una mazzetta complessiva di 135mila euro, che sarebbe stata pagata per la progettazione e l'esecuzione di un impianto di energia rinnovabile a Ottana (Nuoro) per un valore di 9,5 milioni.

Galantuomo è accusato di aver intascato una parte della tangente (89mila euro) quando era commissario straordinario Enas tra il 2011 e il 2014. Fadda, istigato da Galantuomo, nel dicembre 2014 avrebbe assunto una determina con la quale aveva adottato il progetto esecutivo relativo ai lavori appaltati al Consorzio cooperative costruzioni introducendo varianti dell'aumento per circa 140mila euro. Per la Procura, più o meno la cifra della tangente.

Andrea Manunza

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