"Questa volta ci riprenderemo Cagliari, da questo punto di vista Massimo Zedda dimettendosi ci ha fatto un bel favore". Stefano Schirru, consigliere regionale del Psd'Az, conosce bene Palazzo Bacaredda. "Ho fatto il consigliere comunale per 18 anni e sono in contatto con i colleghi dell'opposizione per lavorare al programma".

Qualche possibilità di essere candidato sindaco?

«Assolutamente no, neanche una».

Gliel'hanno chiesto?

«Diversi».

Non c'è possibilità perché c'è già Truzzu (FdI)?

«Ho assunto un mese fa l'impegno in Consiglio regionale, quindi non sarebbe possibile».

Chi ha deciso su Truzzu?

«Non lo so. Credo un tavolo di coalizione nazionale».

Il Psd'Az potrà dire la sua?

«Potrà dire assolutamente qualcosa ma l'auspicio è che si riesca a fare sintesi».

In corsa c'è anche Angius dei Riformatori.

«Due validissimi rappresentanti».

Angius rilancia la candidatura di Gianni Chessa.

«Io non ne so nulla».

Prima o poi incontrerete gli alleati?

«Sì, molto presto».

Dicono che Fortza Paris e Udc siano infastiditi da questo ritardo.

«Non so, con loro non ho parlato».

Però siete in ritardo.

«No, i nomi su cui si sta lavorando sono graditi. Ma prima capiamo se si può convergere su un programma».

C'è il rischio che non ci sia convergenza?

«No, ma gli elettori devono sapere cosa andrà a fare il centrodestra».

Il centrodestra esiste?

«C'è, è presente e governa la Regione».

Zoffili (Lega) ha detto che è un concetto superato.

«Zoffili deciderà per quanto riguarda il partito che rappresenta, l'auspicio è che si vada uniti».

Lei ha lasciato Forza Italia perché candidavano sempre i soliti?

«Ho lasciato perché non condividevo alcune scelte a livello nazionale e il partito tra l'altro non si è più rinnovato».

Se fosse rimasto l'avrebbero candidata come sindaco?

«Bisognerebbe chiederlo a loro».

Dimissioni di Zedda: favorevole o contrario?

«Contrario».

Perché?

«Ha lasciato il Comune in una situazione drammatica».

Cosa avrebbe dovuto fare?

«Io avrei portato a termine il mandato affidatomi dagli elettori».

La battaglia di cui da ex consigliere va più fiero.

«Le opere di urbanizzazione di alcune zone come Pirri e Fonsarda e l'incremento della videosorveglianza».

Requisiti del futuro sindaco?

«Conoscere la città, avere molta pazienza e non sbuffare quando gli si chiede un appuntamento ed essere innamorato di Cagliari».

Priorità in agenda?

«Riconversione in hotel degli edifici statali dismessi, riapertura dell'anfiteatro romano col suo indotto da 5 milioni l'anno, un nuovo ospedale in centro e il parcheggio interrato di via Roma».

Che ruolo avrà in campagna elettorale?

«Non sarò candidato ma mi impegnerò come se lo fossi».

Mariella Careddu

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