Finiscono in Procura i conti della Fidal Sardegna, commissariata da dicembre 2024. La notizia emerge dalla relazione del commissario straordinario Alessandro Landi, che per quasi un anno ha passato al setaccio la contabilità dell’ente e, stando al documento, ha rilevato numerose presunte irregolarità.  

«Fin dall'inizio»,  si legge nel documento, «gli obiettivi principali dell'intervento sono stati quelli di ristabilire la regolarità amministrativo-contabile del Comitato, verificare l'utilizzo dei fondi federali e pubblici provenienti dalla Regione, accertare la correttezza delle procedure di spesa e di rimborso, tutelare il patrimonio federale e garantire la piena funzionalità della struttura in vista della successiva fase elettiva».

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L’ispezione è iniziata il 3 gennaio scorso. Ed erano state subito «rilevate alcune irregolarità nei rimborsi e nella gestione del bilancio 2024». ​

A fine gennaio, nel corso di una verifica patrimoniale e finanziaria, sono stati individuati «un veicolo di proprietà del Comitato non correttamente censito e un bancomat intestato al presidente uscente», Sergio Lai.

Anomalie sono spuntate anche da una  «verifica a campione sulla regolarità dell'iscrizione delle società affiliate». 

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Ancora peggiore la situazione rilevata ad aprile quando, «con il supporto di personale Fidal e del consulente legale, si è svolto un nuovo accesso ispettivo dal quale sono emerse gravi irregolarità nella gestione del personale e nell'erogazione di pagamenti a soggetti non autorizzati, tra cui anche familiari della dipendente regionale. ​ È stata quindi redatta una relazione di verifica ispettiva, che ha costituito la base per ulteriori accertamenti».  ​

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A luglio 2025, «in seguito alle risultanze ispettive, è stata trasmessa alla Procura della Repubblica di Cagliari una denuncia formale per le irregolarità accertate. ​ Successivamente, a settembre, si è concluso il procedimento disciplinare nei confronti della dipendente regionale, la signora Federica Lai, con l'adozione del provvedimento di licenziamento con preavviso». A carico della donna vengono rivolte accuse di ostruzionismo e, sempre nella relazione, si sostiene che siano avvenuti versamenti a favore del marito «privi di qualsiasi contratto o delibera». 

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Sul piano contabile, «è emerso che la prima variazione di bilancio 2024 non era stata approvata nei tempi previsti, nonostante fossero già stati impegnati e spesi fondi oltre gli stanziamenti originari. ​ Solo grazie all'intervento dell'Ufficio Amministrazione della Federazione è stato possibile autorizzare la variazione, garantendo la continuità operativa del Comitato». ​

L'analisi dei movimenti bancari «ha evidenziato numerosi prelievi in contanti, effettuati mensilmente per importi tra 800 e 1.200 euro dal presidente regionale uscente, giustificati come rimborsi trasferte ma privi della necessaria tracciabilità. ​ Tale pratica», si legge ancora nella relazione, «è stata immediatamente sospesa. ​ È stato inoltre chiuso un conto corrente intestato al Comitato Provinciale di Sassari, privo di giustificazione amministrativa». ​

Le verifiche sulle note spese «hanno rivelato rimborsi chilometrici superiori alle tariffe previste, assenza di giustificativi e richieste retroattive fino a sei mesi, contravvenendo sistematicamente alla Travel Policy federale. ​ In alcuni casi, il presidente richiedeva rimborsi per trasferte svolte come giudice di gara, configurando un chiaro conflitto di interessi». 

Tra le irregolarità più gravi «figura la gestione del veicolo Fiat Doblò, mai censito tra i beni federali e privo di assicurazione e bollo per il 2025». Il mezzo è stato coinvolto in incidenti «per i quali non è stato possibile risalire al conducente». 

(Unioneonline)

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