Un record che fa paura. Ieri in Sardegna si sono registrati 139 casi di positività al virus SARS-COV2.

"Un numero elevato, il più elevato mai registrato prima. Dalle indagini epidemiologiche emerge la modalità con la quale il virus si sta muovendo. La diffusione è avvenuta e avviene tra i giovani che poi portano il virus nelle famiglie e nelle comunità strette, come i piccoli paesi della Sardegna", spiega Sergio Marracini, direttore sanitario del Santissima Trinità di Cagliari, ospedale Covid che accoglie malati da tutta l'Isola.

"La dimostrazione è che, una volta individuato il soggetto positivo e testati i contatti di questo, risultano contagiati i familiari e non i colleghi di lavoro o gli altri soggetti adulti con i quali questo è venuto a contatto. Mentre al contrario c'è una rete di contagi tra i giovani e gli amici dei ragazzi. Pertanto il soggetto adulto, che usa presumibilmente bene i dispositivi di sicurezza e le raccomandazioni per la prevenzione, anche se positivo non contagia altri soggetti. Mentre i ragazzi, che fuori dalla scuola non utilizzano i dispositivi e seguono regole sociali non adatte alla prevenzione, diventano veicolo di contagio nell'ambiente familiare dove, per ovvie ragioni, si abbandona ogni forma di prevenzione e protezione".

Prosegue Marracini: "È auspicabile quindi, per prevenire un dannoso e insostenibile lockdown ulteriore, che i genitori sensibilizzassero maggiormente i propri figli al rispetto delle regole di prevenzione che, se utilizzate correttamente, dimostrano di avere un alto livello di efficacia".
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