Avrebbe omesso di comunicare alla Sfirs, la Società Finanziaria della Regione Sardegna di cui è presidente da quasi cinque anni, il collocamento in quiescenza dal 1 gennaio 2021, continuando così a percepire i relativi emolumenti.

Per la Procura regionale della Corte dei Conti si tratta di qualcosa in più di 200 mila euro che Tonino Chironi non avrebbe più potuto percepire, visto che si tratta di una società in house della Regione e che vige una norma che vieterebbe espressamente ai pensionati di percepire anche lo stipendio pubblico.

Nei mesi scorsi i magistrati contabili guidati dal Procuratore regionale, Bruno Tridico, hanno iniziato le verifiche sugli stipendi incassati dal presidente, notificandogli poi un invito a dedurre, così che potesse dare una prima giustificazione alle contestazioni. Non soddisfatta delle risposte, la sostituta procuratrice Fabiana Olla, titolare del fascicolo, ha fatto partire il vero e proprio atto di incolpazione nei confronti di Chironi che, nei prossimi mesi, sarà chiamato a difendersi davanti alla Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Sardegna, presieduta dalla giudice Donata Cabras. L’udienza potrebbe essere già fissata entro la fine dell’anno.

Nato a Orani 71 anni fa, il presidente della Sfirs è stato un libero professionista con studio a Cagliari da oltre 40 anni. È stato curatore fallimentare presso il Tribunale di Cagliari, sindaco e revisore contabile in enti e aziende pubbliche e private, difensore tributario nelle liti tra contribuenti e fisco a difesa del consumatore. Esperto consulente in materia finanziaria, fiscale, diritto commerciale e societario è stato anche manager di numerose aziende pubbliche e private. Nel suo caso la Procura regionale della Corte dei Conti contesta la violazione di una norma indicata dal dl 95/2012 che regola le Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica: è vietato il conferimento, a lavoratori pubblici o privati collocati in quiescenza, di cariche in organi di governo (o delle amministrazioni e degli enti e società da esse controllate), salvo che si tratti di incarichi a titolo gratuito.  

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