"Settantadue centesimi al litro"La prima intesa sul latte
A Cagliari si conclude con un'ipotesi da confermare la lunga trattativa tra ministero, industriali e pastoriPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Dopo oltre 8 ore di discussione è stato raggiunto un accordo sul prezzo del latte: 72 centesimi sino ad aprile, a maggio verifica delle eccedenze e a novembre il conguaglio per riconoscere il prezzo più alto.
Il tavolo, convocato a Cagliari dal ministro dell'Agricoltura Gian Marco Centinaio nel palazzo della Prefettura (dove si è anche svolta una manifestazione degli studenti a sostegno degli allevatori), si è chiuso con un primo risultato.
Intanto, tre giorni di tregua della protesta che da diversi giorni vede impegnati i pastori in tutta l'Isola.
Quindi, la proposta sarà sottoposta agli allevatori con i quali si cercherà di trovare la massima unità e ai quali si chiederà, ancora, un po' di pazienza.
A fine stagione, il prezzo del latte potrebbe arrivare a 1,20 euro, che è quello che chiedevano i pastori.
Ma ora, viste le posizioni in campo, non si poteva fare diversamente.
Naturalmente, le perdite degli allevatori saranno compensate dagli interventi di Stato e Regione.
Non ci fosse stata questa certezza, difficilmente i pastori avrebbero abbandonato la mobilitazione.
Il ministro Centinaio ha parlato di un significativo progresso.
E così Matteo Salvini. "I 72 centesimi al litro (come acconto) sono un ulteriore passo in avanti per risolvere il problema del latte di pecora. È un’ottima notizia", ha detto il vicepremier e ministro dell'Interno. Aggiungendo: "Possiamo dire di aver iniziato un nuovo percorso, insieme a pastori sardi e industriali, con un governo che non ha usato la repressione ma il dialogo e il buonsenso. Complimenti anche al ministro Centinaio. Continuiamo a lavorare per chiudere l’intesa. E da domani sarò personalmente in Sardegna".
L'ACCORDO - Ecco le principali misure tecniche stabilite al tavolo: rappresentanza dei pastori all'interno dei consorzi; proroga della scadenza dell'atto programmatorio sul Pecorino Romano; monitoraggio sul rispetto delle quote; istituzione di un registro telematico del latte ovi-caprino; avvio dei lavori del tavolo della filiera il 21 febbraio a Roma; accordi con il sistema bancario per la moratoria dei mutui; accordi con la grande distribuzione per promuovere la vendita del prodotto; costituzione della Commissione unica nazionale; iniziative di internazionalizzazione; nomina di un prefetto con compiti di analisi e sorveglianza.
Un ultimo importante punto nell'accordo del latte: i trasformatori si impegnano a non vendere il pecorino romano a meno di 6 euro al chilo.
- VIDEO -
- Gli studenti davanti alla Prefettura durante il vertice:
- Centinaio all'arrivo in Prefettura:
- Ussana, la protesta è hot: