Sensori indossabili, che aiuteranno nella valutazione del rischio per i lavoratori over 50, con mansioni fisicamente impegnative: a coordinare il lavoro dell’Università di Cagliari c’è una giovane ricercatrice del dipartimento di Ingegneria meccanica, chimica e dei materiali. 

Si chiama Micaela Porta, e il suo studio è stato scelto dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, tra i tanti proposti dai suoi colleghi under 40 nell’area “Health and Life Sciences” (Salute e scienze della vita). La ricerca sarà sviluppata in collaborazione con il “Virginia polytechnic Institute and State university”: rientra infatti in un programma triennale di cooperazione scientifica e tecnologica tra Italia e Stati Uniti. 

«In futuro questo approccio», spiega la dottoressa Porta parlando del suo studio, «potrà supportare efficacemente l’identificazione di condizioni di lavoro rischiose, per le quali prevedere la necessaria adozione di interventi ergonomici. Ad esempio con la riprogettazione del task lavorativo, delle modalità operative oppure con l’utilizzo di strumenti assistivi quali gli esoscheletri, al fine di ridurre lo sforzo fisico e proteggere la salute del lavoratore». Il Ministero ha assegnato un finanziamento complessivo da 250 mila euro

(Unioneonline/L.Ne.)

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