"Non è iniziata nessuna costruzione" del deposito unico nazionale di scorie nucleari "proprio perché prima verranno ascoltati i territori" con "la più grande consultazione pubblica degli ultimi anni".

Lo ha scritto su Facebook il ministro dell'Ambiente Sergio Costa in merito alla Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (Cnapi) che tanto allarme ha destato nelle Regioni prescelte, Sardegna compresa.

Si deciderà assieme ai territori, afferma l'esponente dell'esecutivo, e ci vorrà molto tempo. La consultazione, precisa, "durerà almeno 44 mesi, circa tre anni e mezzo" e "con estrema trasparenza coinvolgerà amministratori, università, associazioni di categoria e tutti i cittadini".

Il deposito unico, continua il ministro, "è un'opera necessaria e bisogna realizzarla con la massima partecipazione e trasparenza".

"Pubblicare questa carta tecnica (la Cnapi) è stato un gesto di responsabilità nei confronti del Paese, chi ci ha preceduto se n'è visto bene perché elettoralmente non paga. Ma governare significa anche questo, assumersi la responsabilità delle scelte", rivendica Costa.

"Da troppi anni - spiega il ministro - i rifiuti radioattivi sono stoccati in luoghi provvisori e pertanto poco sicuri. È un'opera necessaria e bisogna realizzarla con la massima partecipazione e trasparenza. Nel resto d'Europa esistono altri dieci depositi simili, in esercizio. Anche l'Italia deve averne uno per stoccare i propri rifiuti radioattivi a bassa e media attività. Cosa sono? Si tratta soprattutto di rifiuti provenienti da attività mediche (terapie antitumorali, radioterapie, ricerca scientifica e medica) o da quelle industriali (come, per esempio, quelle legate alla verifica dello spessore della struttura dei manufatti, come gli aerei)".

Costa aggiunge che "la Carta è frutto di anni di lavoro da parte di enti di ricerca, Ispra, Isin, l'ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare, e la Sogin" che hanno seguito "criteri tecnici, nessuna scelta politica. Io stesso, come ministro, ho conosciuto la mappa insieme a tutti voi, nel momento in cui è stata pubblicata e quindi non era più segreta. Ora è il momento del dibattito",

Infine il ministro sfata "alcune fake news" che circolano, ad esempio quella secondo cui in tutti i siti indicati sarà realizzato un deposito. Sono solo i papabili, spiega: "I siti sono 67, ma il deposito è nazionale ed è unico".

(Unioneonline/L)
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