Si è aperto a Cagliari, ma è stato subito rinviato per conferire l'incarico di trascrizione delle intercettazioni, il maxi-processo nato dall'inchiesta sullo scandalo Igea, la società in house della Regione Sardegna che si occupa delle bonifiche e della messa in sicurezza dei siti minerari dismessi.

L'udienza è durata circa 40 minuti, giusto il tempo di fare l'appello dei 62 imputati e verificare la regolarità delle notifiche. Chiuse le indagini, davanti al gup erano finiti in 71, ma alcuni sono stati assolti o sono usciti dal procedimento con riti alternativi.

Tra i 62 imputati chiamati oggi a processo ci sono il leader dell'Udc Giorgio Oppi, consigliere regionale di maggioranza, accusato di peculato e voto di scambio. Altri nomi, l'ex presidente Igea Giovanni Battista Zurru, l'ex sindacalista Marco Tuveri, la dipendente della società Daniela Tidu e il nipote di Giorgio Oppi, Enrico.

Il fascicolo è stato aperto nel 2012, nel 2015 sono scattati i primi arresti su ordine di custodia cautelare.

Secondo l'accusa gli appalti venivano truccati e si davano contratti a termine o lavori urgenti in cambio di voti. Il 18 dicembre la prossima udienza, che sarà di trascrizione: verrà incaricato il perito per trascrivere le intercettazioni della Procura, e le difese potranno segnalare eventuali altre intercettazioni da inserire nel fascicolo.

(Unioneonline/L)
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