«Ci prendiamo il Consiglio regionale». Il messaggio è chiaro ed è ben stampato sui manifesti che gli oltre trecento attivisti arrivati da tutta la Sardegna per ribadire il proprio «no alla speculazione energetica sul territorio sardo» hanno affisso sotto il Palazzo dell’assemblea sarda in via Roma.

«Se chi ci rappresenta non ci tutela noi ora pignoriamo il Consiglio». Lo ha annunciato alla fine di agosto e oggi il coordinamento dei Comitati Contro ogni Speculazione Energetica ha riportato in piazza i sardi per «difendere il nostro territorio».

L’appuntamento alle 9.30 davanti alle scalinate della Basilica di Bonaria, poi i manifestanti al grido di “moratoria” hanno raggiunto il Palazzo del Consiglio.

«Da diversi mesi nel territorio della Sardegna è in atto il più violento e spietato tentativo di speculazione energetica a mezzo della presentazione di numerosi progetti volti all'installazione di decine di torri eoliche in varie zone della Sardegna da parte di società il cui unico scopo è quello di depredare il nostro meraviglioso territorio», hanno spiegato i rappresentanti del coordinamento Marco Pau e Gigi Pisci, «tutte le manifestazioni volte a chiedere ai nostri rappresentanti politici una moratoria non hanno sortito effetto alcuno, pertanto intendiamo sottoporre a pignoramento e ad esecuzione forzata i seguenti diritti e beni immobiliari, a partire dal palazzo del Consiglio Regionale in via Roma a Cagliari». 

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