Notte di attentati in Sardegna dove due distinti episodi suscitano grande allarme sociale.

Il primo è avvenuto poco dopo le due a Dorgali. Un'esplosione, dovuta probabilmente a una bombola da campeggio con all'interno gas e dotata di innesco, ha pesantemente danneggiato la sede del Partito democratico.

L'onda d'urto, che ha divelto la porta d'ingresso, ha danneggiato anche un'auto parcheggiata vicino all'edificio. Non si registrano feriti.

Le indagini vengono seguite da carabinieri e polizia e si svolgono a tutto campo.

Le forze dell'ordine hanno già ascoltato alcune persone e stanno analizzando le immagini delle videocamere di sorveglianza presenti nella zona. Per ora è stata confermata l'esplosione della bombola nell'edificio a due piani di via Lamarmora.

"Un triste risveglio", ha scritto su Facebook il sindaco, Maria Itria Fancello (Cinque Stelle):

L'altro atto intimidatorio si è registrato invece a Cardedu. L'Audi A4 del sindaco Matteo Piras, eletto con una lista civica, è stata data alle fiamme. La macchina era parcheggiata sotto l'abitazione del primo cittadino quando, intorno alle 3.20, è stata avvolta da un incendio ed è andata completamente distrutta.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Lanusei e i carabinieri di Jerzu. Non vi sono dubbi sulla natura dolosa del rogo.

"Esprimo a nome mio e di tutta la Giunta - ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas - la totale solidarietà e la più sentita vicinanza al sindaco di Cardedu, Matteo Piras, per il vile attentato subìto la scorsa notte. Questo gesto criminale è ancor più deprecabile poiché messo in atto nei confronti di un amministratore pubblico che con coraggio, quotidianamente, è impegnato per la sua comunità".

"Sono preoccupato - ha fatto sapere Michele Pais, presidente del Consiglio regionale - per questi eventi criminali che ancora una volta generano allarme nella popolazione e in chi crede nel confronto democratico".

Parole dure anche da parte di Emanuele Cani, segretario del Pd Sardegna: "Esprimo una ferma e dura condanna per il grave attentato compiuto ai danni del sindaco di Cardedu Matteo Piras al quale va tutta la nostra solidarietà e vicinanza. La violenza non può né mai deve essere tollerata e accettata. E va sempre respinta con forza. Confidiamo nell'operato delle forze dell'ordine impegnate nelle indagini".

"Nessuna tolleranza per i violenti. Massima solidarietà a chi ha subìto le aggressioni e massimo impegno per trovare e punire i responsabili, anche grazie alle nuove assunzioni tra le forze dell'ordine dopo anni di tagli", ha detto Matteo Salvini. E gli fa eco Giorgia Meloni: "Di fronte a questi atti criminali tutta la politica deve essere unita".

Su quanto accaduto è intervenuto poi Nicola Morra, presidente della commissione antimafia: "Le forze dell'ordine sapranno dare una risposta a questi veri e propri attentati, e consegnare alla giustizia i responsabili. Non possiamo assolutamente permettere che gesti del genere non ci trovino tutti compatti nel condannare la violenza".

"Se fosse confermato l'atto doloso - scrive in una nota Nicola Zingaretti, segretario Pd - ci troveremmo ancora di fronte ad un gravissimo attacco ad un circolo del Pd, a Dorgali. Massima vicinanza ai nostri iscritti. Chiediamo di fare piena luce su questa ennesima intimidazione. Sicurezza vuol dire prevenire la violenza, non avvelenare i pozzi come avviene ormai di frequente. Al sindaco di Cardedu - aggiunge - va la nostra solidarietà per il gravissimo gesto intimidatorio".

"Abbiamo seri problemi di sicurezza e legalità - le parole di Laura Boldrini - e chi dovrebbe occuparsene passa le giornate sui social a dare colpe agli altri. Tanti capri espiatori, soluzioni zero".

"Un atto vile - lo definiscono i Riformatori Sardi tramite Michele Cossa - che va condannato con fermezza. Al sindaco di Cardedu va tutta la nostra solidarietà. È inaccettabile che un sindaco che si prende cura della sua Comunità come Matteo Piras debba subire un atto intimidatorio così grave. Riteniamo sia necessario e urgente da parte del ministro dell’Interno dare attenzione e fornire più tutele per gli amministratori locali e alla Giunta regionale chiediamo più celerità nei risarcimenti, così come previsto dalla legge".

(Unioneonline/s.s.)
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