Sono in crescita gli atti intimidatori contro gli amministratori locali registrati in Sardegna.

Lo rivela il rapporto "Amministratori sotto tiro 2018", realizzato da Avviso pubblico.

In totale gli attentati avvenuti l'anno scorso sono 52, in aumento dell'8% rispetto al 2017.

L'Isola è la quinta regione in questa negativa classifica nazionale, dopo Campania, Sicilia, Puglia e Calabria, territori che ancora oggi continuano a dover affrontare l'emergenza della criminalità organizzata.

Secondo il report, quella di Sassari rappresenta la provincia più bersagliata, con 15 episodi. Un numero raddoppiato se confrontato a quello dell'anno precedente.

Undici gli atti intimidatori registrati nella provincia di Cagliari, perlopiù concentrati sul territorio del Comune di Monserrato.

Dieci, invece, i casi censiti nella provincia del Sud Sardegna, mentre sono otto gli episodi registrati sia nella provincia di Nuoro e sia in quella di Oristano.

Nell'Isola la modalità di minaccia maggiormente utilizzata è risultata quella delle scritte offensive/minacciose (14 episodi, pari al 26% dei casi), mentre è calato il numero degli incendi.

A commentare i dati è stato il Sostituto Procuratore della Direzione Nazionale Antimafia, Diana De Martino.

"Se si rapporta alla densità di abitanti, la Sardegna è al primo posto per gli attentati contro gli amministratori locali", ha affermato.

(Unioneonline/F)
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