Un anno fa pareva si fosse arrivati a una svolta, la bonifica sembrava alle porte.

E invece niente: restano in riva al mare al Poetto tutti quei sacchi di nylon, alcuni integri, altri meno. Quella barriera di plastica tra acqua e battigia resta lì, e gli ambientalisti tornano alla carica.

Il Gruppo d'Intervento Giuridico (Grig) ci riprova per la quinta volta coinvolgendo la Guardia costiera, il Comune di Cagliari, la Soprintendenza per l’archeologia, belle arti e paesaggio cagliaritana, i Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale. Informata anche la Procura per gli eventuali aspetti penalmente rilevanti in materia di abbandono di rifiuti e violazione del vincolo paesaggistico.

«Tutti sanno, finora nessuno è intervenuto concretamente e risolutivamente per la bonifica ambientale», spiegano gli ecologisti.

«Forse – avvertono aprendo uno spiraglio - la rimozione della plastica da spiaggia e mare del Poetto si sta avvicinando. Infatti, i sacchi di nylon, ormai degradati e abbandonati, sono 'rifiuti' e conseguentemente vanno rimossi con le prescritte cautele e modalità, inoltre ormai costituiscono un evidente pericolo per chi frequenta la spiaggia».

È «l’ennesimo oltraggio a una splendida spiaggia chilometrica fin troppo massacrata da una pessima gestione nel corso degli ultimi decenni. I prelievi di sabbia, i ripascimenti disastrosi, maleducazione e cafonate. Un vero e proprio gioiello ambientale maltrattato, è ora di voltare pagina».

(Unioneonline/L)

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