L’hanno vista comparire sugli schermi dei computer domenica sera. E per ora, considerato che il ritorno a scuola dei 192mila studenti sardi è in programma oggi (a parte qualche istituto in anticipo), i dirigenti scolastici sono soddisfatti.

«È velocissima», commenta Massimo Depau, presidente del ramo sardo dell’Associazione nazionale presidi, «fornisce in anticipo l’elenco del personale di ogni singola scuola e segnala chi non è in regola con il Green pass».

Tutt’altra cosa rispetto all’app C19, che invece gira su smartphone e non sul computer, funziona con il Qr code e richiede più tempo. La piattaforma del ministero dell’Istruzione, invece, fornisce in anticipo l’elenco dei nomi del personale.

Il pass per (quasi) tutti

Il Green pass è richiesto al personale (il 90% nell’Isola è vaccinato), non agli studenti. E’ richiesto anche ai genitori che accompagnano i bambini fin dentro materne ed elementari: i figli non devono aver il pass, ma loro sì, così come fornitori, manutentori, addetti alle mense eccetera.

«Tutti remino nella direzione giusta: non dobbiamo penalizzare di nuovo, con la Didattica a distanza, gli alunni», ammonisce Depau: «Con la Dad abbiamo perso, nella scuola superiore di Macomer che dirigo, diversi studenti. Il problema vero», conclude, «è che il 70% delle scuole sarde non è agibile».

I trasporti

Altro tema delicato, i trasporti: i sindacati temono corriere affollatissime «e non ci risulta che ci saranno mezzi sufficienti». Da oggi la prova del nove.

Le cattedre

Per Francesco Feliziani, a capo dell’Ufficio scolastico regionale, i docenti «erano quasi tutti al loro posto nel primo giorno di scuola», dove sono riprese le lezioni. Non la pensano così i sindacati, anche perché le graduatorie hanno spesso premiato docenti con punteggi inferiori rispetto ad altri, lasciati a casa. «A parte il Covid, per il quale il Governo con il Green pass ha scaricato il problema sui dirigenti», afferma Manuel Usai, segretario regionale della Flc Cgil, «c’è la questione del sostegno: non si formano abbastanza docenti per colpa della Regione».

(Unioneonline)

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