Come ti cambio la sanità. Gli atti aziendali al vaglio della Giunta regionale con i quali verrà riorganizzata la rete ospedaliera dell'intera Sardegna avranno, com'è chiaro, effetti pratici e immediati sulle prestazioni offerte da ciascun ospedale.

In una selva di sigle in cui è difficile orientarsi - SC (Struttura complessa), SSD (Struttura semplice dipartimentale), SS (Struttura semplice) - alcune differenze sono date anche dalla presenza o meno di primari o responsabili di dipartimento con inevitabili conseguenze sul piano dello stipendio che, talvolta, sono alla base degli annunciati tagli.

Messa da parte la questione economica e restando a quella pratica, gli accorpamenti e il trasferimento di interi reparti causeranno una rivoluzione.

IL TRASLOCO - Al San Michele dell'azienda ospedaliera Brotzu ci saranno molte novità. La Chirurgia plastica e il Centro ustioni dovrebbero andare al Policlinico universitario. La Chirurgia d'urgenza verrebbe declassata e inserita nel Dipartimento chirurgico e non in quello dell'Emergenza-Urgenza, la Neurochirurgia assorbirebbe anche quella del Marino (ma solo il personale e non i posti letto) con liste d'attesa che potrebbero diventare più lunghe e con un reparto più affollato, la Chirurgia del pavimento pelvico - indicata per le donne in età avanzata (con un bacino potenziale di 70 mila utenti nel solo Cagliaritano) - non sarebbe neppure stata menzionata nella nuova organizzazione. E, infine, la chiusura del Pronto soccorso del Marino porterebbe a un'affluenza maggiore in quello del Brotzu. Ecco cosa potrebbe accadere.

CHIRURGIA PLASTICA - Esempio numero uno: un ustionato viene accompagnato d'urgenza al pronto soccorso dell'ospedale Brotzu. La naturale destinazione sarebbe il settimo piano dove ha (ma bisognerebbe dire "aveva") sede la struttura complessa di Chirurgia plastica e Centro ustioni.

La nuova organizzazione prevede il trasferimento della struttura al Policlinico di Monserrato "perché - ha dichiarato all'Unione Sarda l'assessore Luigi Arru - l'Università di Cagliari aveva bisogno di una cattedra di Chirurgia plastica".

La dicitura usata per il nuovo dipartimento però non fa alcun riferimento al Centro ustioni che finora disponeva di sei posti letto nell'ospedale San Michele. Da qui la necessità di trasferire il paziente al Centro grandi ustionati di Sassari. La cattedra a cui fa riferimento l'assessore Arru sarebbe quella di Andrea Figus attuale professore associato dell'ateneo con una specializzazione nella ricostruzione mammaria. Un camice bianco di ritorno dopo una lunga esperienza in Inghilterra, salito in cattedra da meno di un anno per chiamata diretta. "Dopo dieci anni all'estero forse non sarei tornato se a Cagliari non ci fosse stata questa esigenza. Attualmente io sono professore associato di Chirurgia plastica e il mio percorso è passato al vaglio del Ministero che ha dato il benestare nell'ottobre del 2016. Comunque io non ho ancor avuto alcuna nomina, ma credo che in prospettiva si possa collaborare con i colleghi del Brotzu dove non ho mai lavorato. Ritengo che questa sia una riforma lodevole".

In attesa di sapere quel che accadrà tra le cattedre universitarie e le nomine al vertice della Struttura restano le decisioni già prese.

AL PRONTO SOCCORSO - In base al monitoraggio costante dei Pronto soccorso disponibile sul web l'attesa media di un codice verde al Brotzu è di 3 ore e 30 minuti con circa 120 pazienti al giorno. Lo stesso numero viene registrato (nel periodo di alta stagione) all'ospedale Marino che si avvia alla chiusura. Con la ripartizione dei 120 pazienti tra i tre ospedali rimasti (San Michele, Santissima Trinità e Policlinico) ogni giorno ci sarebbero 40 persone in più al Triage del Brotzu con un tempo di attesa chiaramente maggiore.

E poi, l'accorpamento della Neurochirurgia dell'ospedale Marino con quella del San Michele (entrambi con un indice di occupazione che si aggira intorno al 90%) porterà al trasferimento dei medici ma non dei posti letto (13) che in parte andranno persi.

LA CURA DELLE DONNE - Nel documento inviato dall'associazione dei medici dirigenti (Anaao) all'assessore e, a cascata a tutti i vertici aziendali, si chiede conto anche del Chirurgia del Pavimento pelvico e della SSD di Endoscopia ginecologica. "Non è comprensibile la sparizione di una struttura che si occupa di interventi ad alto beneficio per la qualità della vita delle pazienti".

DIABETICI - Resta da chiarire il destino dell Centro per diabetici. Tra le ipotesi avanzate negli ultimi mesi c'è stata quella di un trasferimento al Binaghi che, però, avrebbe complicato la gestione dei pazienti all'interno dell'azienda ospedaliera Brotzu.

I MEDICI - "Quando si accorpano delle strutture per carenza di personale medico si perdono le competenze specifiche acquisite in anni di studio e di esperienza - attacca Susanna Montaldo, segretaria regionale dell'Anaao -, il tutto a svantaggio del paziente. Al Brotzu si perderanno 13 posti di Neurochirurgia. Dal trasferimento della Chirurgia plastica e Centro ustioni deriverebbe la cancellazione dei 6 posti letto. Ma, ancor di più: senza la Chirurgia plastica il Brotzu verrà declassato a Dea di I livello e non potranno esistere la Breast Unit (unità per i tumori al seno) e il Trauma center regionale. Per questo diffidiamo la Giunta dall'approvare l'atto aziendale". Appello inutile, perché in serata l'approvazione è arrivata puntuale.

L'AZIENDA - Di poche parole la direttrice generale dell'azienda ospedaliera Brotzu Graziella Pintus che - raggiunta all'hotel Regina Margherita dove si trovava per l'incontro sulla sanità al quale era presente anche Nerina Dirindin - ha dichiarato: "Obiettivo dell'atto aziendale è l'eccellenza, la qualità e la ricerca. E prevede lo scopo di lavorare per integrare i pazienti nelle tre strutture accorpate. Tutto questo a prescindere da dove si trovino fisicamente".

Mariella Careddu

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