La Cgil, guidata dal suo leader, comincia anche in Sardegna la campagna referendaria. Cinque quesiti «su cui manca solo la data», sottolinea dal padiglione D della Fiera il segretario nazionale Maurizio Landini. Ma anche su questo la strada è tracciata. «L'11 marzo, nel nostro incontro a Palazzo Chigi, chiederemo che il voto sul lavoro venga accorpato alle Amministrative».

Sui manifesta la sfida. “Scrivi sì per cambiare l'Italia. Con i referendum non lasci che gli altri decidano per te", è il messaggio della Cgil e Landini lo ripete davanti a penna e taccuini, quando il pienone alla Fiera si compone, con pullman da tutta la Sardegna. Sono le 11 a Cagliari.

«Questi referendum - continua Landini - servono anche per far crescere la democrazia. Bisogna cancellare leggi sbagliate che hanno creato precarietà e favorito morti».

Il dato che ci riguarda più da vicino lo dà il segretario generale della Cgil Sardegna, Fausto Durante: «Nell'isola nove giovani su 10, e si intendono persone sino a 39 anni, hanno un contratto non stabile, in una delle forme del market della precarietà. È evidente che così non si può andare avanti, bisogna invertire la rotta».

Il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, ha aperto i lavori, mentre al giornalista Nicola Muscas il compito di moderare la mattinata. «Con la Cgil al completo e per questo vi ringrazio», sottolinea Durante.

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