Raccomandazioni, intrecci per conoscere e farsi consegnare in anticipo le domande delle prove orali dei concorsi, ma soprattutto nomine pilotate da un sistema collaudato. Scegliere i componenti delle commissioni che, a loro volta, avrebbero dovuto procedere alla selezione di direttori di importanti uffici pubblici ed enti.

Per il momento solo ipotesi, ma è questo – in estrema sintesi - il cuore dell’inchiesta del sostituto procuratore Andrea Vacca, affidata ai carabinieri della Compagnia di Ottana che, per quasi tre anni, hanno ricostruito una serie di nomine pubbliche e procedure di selezione. Due i filoni: uno legato all’Aspal e l’altro al Servizio attività estrattive e recupero ambientale della direzione dell’Industria.

Nel secondo caso (che vede indagati Emilio Fiorelli, Barbara Porru, Giancarlo Orrù, Marco Santoru, Nicola Giuliani, Maurizio De Pascale e l’assessora Anita Pili), ci sarebbe stato il tentativo di piazzare Giuliani alla direzione del Servizio attività estrattive, con il presidente di Confindustria, De Pascale, che avrebbe portato il messaggio di condizionamento della procedura direttamente all’assessora Anita Pili. Quest’ultima, poi, avrebbe indebitamente scelto i nomi della commissione giudicatrice, salvo poi all’ultimo propendere, al posto di Giuliani, per Gianfranco Porcu (appoggiato dal suocero, Pasquale Onida, che si sarebbe fatto consegnare le domande dell’esame orale per consentirgli di prepararsi adeguatamente).

Al presidente Christian Solinas sono contestate la presunta turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, induzioni indebita, falso e abuso d’ufficio in concorso – ciascuno per le proprie contestazioni - con il consigliere regionale Gianfranco Mariano Lancioni, con Silvia Curto e Silvia Cocco, e con Massimo Temussi e Alessandra Zedda. Reati contestati nell’ambito della selezione dei componenti della commissione esaminatrice che avrebbe poi dovuto scegliere il dirigente dell’Aspal.

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