È stato condannato a tre anni e due mesi per abbandono di incapaci e rifiuto continuato di atti d’ufficio lo psichiatra cagliaritano Enrico Loria. Secondo l’accusa, il professionista 60enne avrebbe trascurando volontariamente alcuni pazienti organizzando però intanto delle sedute di preghiera collettiva al Centro di salute mentale pubblico della Asl.

I giudici della prima sezione penale del Tribunale di Cagliari hanno accolto in gran parte la richiesta del pm Marco cocco, che aveva sollecitato tre anni e mezzo di reclusione, ma hanno deciso per l’assoluzione dall’accusa di truffa aggravata per le assenze dal luogo di lavoro.

Per la Procura, Loria in un caso non aveva risposto a una paziente schizofrenica che lo aveva chiamato 36 volte e poi aveva tentato il suicidio riportando gravi lesioni. All’imputato, nel corso del dibattimento, il pubblico ministero ha contestato inoltre i metodi di cura proposti e spesso utilizzati: pazienti in preghiera circondati da ceri accesi.

Lo psichiatra era già stato interdetto dalla professione per un anno, e l'Ats si era costituita parte civile insieme a una paziente assistita dall'avvocato Luigi Porcella: il medico dovrà risarcire solo quest'ultima con una provvisionale di 50mila euro. Per Loria è stata decisa inoltre l'interdizione dalla professione medica per due anni e otto mesi.

"Si è chiarito che il dottor Loria non è un assenteista e non ha truffato l'Ats - sottolineano i difensori Carlo Murtas e Patrizio Rovelli - È stato assolto da due dei reati più gravi e sono cadute anche le accuse di aver utilizzato protocolli terapeutici non idonei. In ordine, infine, all'episodio per cui il dottor Loria è stato condannato, va sottolineato che la persona offesa coinvolta non è mai stata esaminata nel corso dell'intero procedimento. Proporremo appello muovendo proprio da questa grave violazione delle regole del giusto processo".

(Unioneonline/s.s.)

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