È stato condannato a 500 euro di multa e a una provvisionale di 1.500 euro per le minacce, ma assolto dalle accuse di istigazione a delinquere (per non aver commesso il fatto) e diffamazione (per l’esercizio di un diritto di critica politica).

Sono le decisioni con le quali il giudice del tribunale di Cagliari, Cristina Ornano, ha chiuso il processo nei confronti di Mauro Aresu, 37enne attivista sardo finito alla sbarra a seguito di una denuncia presentata da Matteo Salvini contro di lui in relazione a un post su Facebook in cui l’uomo invocava piazzale Loreto a Milano pochi giorni prima che il leader della Lega arrivasse a Cagliari, nel 2017, per prendere parte al congresso regionale del Carroccio.

“Non va bene” è stato il commento dell'imputato, difeso dall'avvocato Marcella Cabras che aveva chiesto l'assoluzione completa da tutte le contestazioni per non aver commesso il fatto o, in subordine, per l'esercizio di un diritto di critica politica. Mentre a sollecitare la condanna a un anno per tutte e tre le imputazioni era stato il pm Andrea Massidda. “Attenderò con curiosità le motivazioni del dispositivo - ha detto Claudia Eccher, avvocato di parte civile per Salvini che nell'arringa aveva quantificato il danno in 100mila euro - posso dire che non sono assolutamente soddisfatta”.

Nel corso del dibattimento, durato vari mesi, era stata riaperta l'istruttoria in quanto il giudice Ornano aveva chiesto alla Polizia postale di chiarire in maniera chiara e inequivocabile che a pubblicare il post incriminato fosse stato proprio Aresu.

Oggi, dopo due ore di camera di consiglio, la sentenza e tra 90 giorni il deposito delle motivazioni.

(Unioneonline/s.s.)

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