Dopo i disservizi registrati a inizio settimana, la raccolta della plastica a Cagliari è tornata alla normalità. Emergenza rientrata, per ora, sottolinea il Comune in una nota evidenziando che la criticità interessa l’intero Paese.

«Il settore del riciclo degli imballaggi in plastica sta affrontando una crisi strutturale», si legge nella nota, dovuta ai «costi elevati delle operazioni di trattamento» e alla «concorrenza di prodotti plastici provenienti da Paesi extra UE» che hanno determinato «una saturazione degli impianti nazionali».

Un blocco che ha avuto pesanti ripercussioni nell’Isola e nel capoluogo, «impedendo agli impianti regionali di ricevere i materiali raccolti nel Comune di Cagliari».

E mentre i consorzi di settore chiedono interventi urgenti, il ministero dell’Ambiente ha attivato un tavolo tecnico e lo stesso assessorato regionale è stato coinvolto nella ricerca di soluzioni.

Ieri, mercoledì 19 novembre, è stato riaperto un impianto di riciclo che ha permesso di superare nell’immediato l’emergenza. Ma le difficoltà, sottolinea il Comune, «non sono superate del tutto». E finché non si trova una soluzione a livello nazionale, «non si possono escludere futuri ulteriori rallentamenti nella raccolta della plastica».

«Eventuali disagi – si legge nella nota - saranno comunicati tempestivamente».

Un equilibrio fragilissimo, con la Sardegna che è più esposta rispetto alle altre regioni, come spiega l’assessora all’Ambiente Rosanna Laconi: «I costi di trasporto sono più alti e le alternative poche. Un blocco qui avrebbe effetti immediati e molto più gravi».

(Unioneonline)

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