Solidarietà dalla comunità di Assemini al cameriere filippino di 31 anni aggredito alla fermata del bus giovedì notte: "Sei cinese", si è sentito dire il giovane, "stai portando qui il coronavirus". Poi il pestaggio.

"È un fatto gravissimo e di inaudita violenza", ha commentato il sindaco Sabrina Licheri, che ha annunciato per mercoledì prossimo dalle 18 un presidio davanti al Palazzo comunale, poi un corteo per raggiungere via Carmine.

"Mostriamo l'Assemini che siamo, #Noviolenza - è l'invito -. Vogliamo scendere in strada per manifestare la nostra solidarietà e per ribadire con forza il nostro NO ad ogni forma di violenza, NO al razzismo e chiediamo ad ogni asseminese che si sente offeso da quest'azione spregevole e sente il bisogno di mostrare la sua distanza, di manifestare con noi. Dimostriamo quanto siamo diversi".

LE INDAGINI - Proseguono intanto le indagini sull'episodio, che si è verificato sulla linea Cagliari-Assemini. Il 31enne, nato nelle Filippine ma in Italia da quando aveva sette anni, era sull'autobus che lo riportava a casa quando - questo è ciò che ha raccontato alle forze dell'ordine - è stato provocato da tre ragazzi che gli gridavano "O su cinesu!", e facevano battute sul coronavirus.

Sceso dal mezzo del Ctm, alla fermata di via Carmine, i tre lo hanno seguito. E uno di loro ha cominciato a picchiarlo, lasciandolo a terra.

Il 31enne ha chiesto aiuto e, una volta arrivato in ospedale, gli è stata diagnosticata la frattura della mandibola e un rilevante trauma cranio-facciale. Trenta i giorni di prognosi. Dal Brotzu è partita la segnalazione ai carabinieri.

I militari, agli ordini del maggiore Luca Vasaturo, hanno chiesto di avere le immagini riprese dalle telecamere installate sugli autobus in servizio quella sera. Piena disponibilità dal Ctm. Potrebbero rivelarsi utili anche i filmati di alcuni impianti di videosicurezza nella zona ed eventuali racconti di testimoni.

L'autista del bus, a quanto pare, non si è accorto di nulla, ma su questo il Ctm sta cercando di fare chiarezza. In caso di segnalazioni di situazioni di pericolo da parte dei passeggeri, il conducente è tenuto ad avvisare la centrale operativa dell'azienda e le forze dell'ordine.

A OROSEI - Sabato sera intanto, a Orosei, un rogo di probabile origine dolosa ha fatto subito scattare l'allarme per un possibile nuovo caso di intolleranza verso una famiglia cinese.

L'incendio è divampato intorno alle 18.30 all'interno del magazzino di un negozio cinese al centro del paese della Baronia. Nel magazzino non c'era materiale infiammabile. Le indagini sono in corso.

(Unioneonline/D)
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