Nottata da incubo per i passeggeri del volo Ryanair FR 2687 in partenza ieri sera da Londra Stansted e in arrivo a Cagliari Elmas. 

A raccontarlo è un passeggero, in viaggio con moglie e due figlie piccole di 4 e 2 anni al seguito: «Ieri avevamo il volo di rientro da Londra alle 21.55 ora italiana. Che qualcosa non doveva girare l’avevamo capito ancora in aeroporto,  trenta minuti prima del decollo». «Tutti in fila al gate per l’imbarco, ci cambiano il gate e quello nuovo era raggiungibile prendendo una metro interna all’aeroporto… Arriviamo al nuovo, ci mettiamo in fila e dopo un’altra mezz’ora di attesa finalmente ci imbarcano e alle 22.55 decolliamo». 

Fin qui, a parte un’ora di ritardo, tutto bene: «Il volo è sereno, non ci sono turbolenze, le bambine si addormentano. Dopo neanche un’ora e mezza siamo già al largo della Corsica, il comandante avvisa che in 50 minuti saremo a Cagliari». E poi: «La tragedia». 

«Improvvisamente – continua – un avviso in inglese del comandante ci informa che ci dirottano ad Alghero causa nebbia a Cagliari». «Il volo inizia a girare intorno sopra Alghero per un paio di volte e atterriamo all’una del mattino. A quel punto ci dicono che lo sbarco sarebbe avvenuto entro 20 minuti e invece ci lasciano più di un’ora (circa un’ ora e 15 minuti) chiusi dentro l’aereo perché in aeroporto non c’è personale». «Soli, dentro un aereo, in mezzo alla pista in un aeroporto deserto, nel cuore della notte, senza che nessuno ci offrisse neanche una bottiglia d’acqua o semplicemente ci chiedesse se le bambine necessitassero di qualcosa. Notare bene che non eravamo gli unici a bordo con bambini, che tra i passeggeri figuravano anche degli anziani e che molti avevano impellenti necessità di rientrare in tempi brevi a Cagliari in quanto oggi era un normale giorno lavorativo».

Rallentamenti anche al controllo passaporti e «non sappiamo perché», «senza alcun servizio se non i bagni (almeno)». «Unica nota lieta, ci fanno trovare le corriere già pronte per rientrare a Cagliari», anche se «ognuno va a intuito e libera interpretazione». «Ormai si sono fatte le 2 e mezza del mattino, ognuno all’apice della propria sopportazione, con le bambine in braccio che cercavano di dormire e i bagagli da trascinare». «Saliamo e si parte subito per Elmas: corriera nuova e conducente impeccabile, meritevole di plauso… arrivo a casa alle 6 del mattino». Insomma: «Un incubo».

(Unioneonline/D)

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