L’aeroporto di Elmas dista ancora un centinaio di metri. Ma all’occhio dell’automobilista in viaggio verso lo scalo cagliaritano non sfugge un dettaglio curioso: la fila di macchine che, in modo più o meno ordinato, ogni giorno occupa le stradine limitrofe all’ingresso del Mario Mameli. 

Parcheggi selvaggi, pericolosi, a volte “disperati”, ritagliati in uno spazio che con l’aeroporto non ha nulla a che fare. E spesso anche la rotatoria che precede le sbarre biancorosse diventa un angolo nel quale attendere, con le 4 frecce inserite, l’arrivo di amici e parenti. Alla base di una situazione sempre più fuori controllo – segnalata anche ai vertici della Sogaer dall’assessore ai Trasporti Moro –, i pochi parcheggi disponibili nello scalo. «Cercare parcheggio qui è diventato il mio incubo. Mio figlio studia a Roma da anni, spesso torna a casa per il weekend. Ma – oltre alla spesa dei voli – si aggiunge il pensiero di doverlo andare a prendere. Va bene pagare il servizio. Ma capita che non ci sia un posto. A questo si aggiungono i voli in ritardo, con la preoccupazione che aumenta per il conto alla macchinetta. Oltre il danno la beffa», racconta una madre. 

E nell’arco della mattinata il viavai delle macchine è continuo, spesso non in condizioni di sicurezza e occupando la carreggiata, con i mezzi in sosta che sfiorano le 20 unità. Si fermano, attendono con pazienza l’atterraggio, mettono in moto e  – solo allora – percorrono la rampa che conduce agli arrivi. Il tutto nel limite di tempo gratuito concesso dall’aeroporto. «Spero che questo disagio si possa risolvere – conclude la donna –. Per noi è già complesso spostarci dall’Isola, il pensiero del “dove mettere la macchina” non dovrebbe farci così paura».

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