Un deposito di torri eoliche – e non solo – al posto dei container.

L'invasione delle rinnovabili stavolta si allarga fino al porto canale di Cagliari, dove una società vorrebbe ottenere in concessione una parte della banchina per trasformarla in un hub di pale e grandi impianti legati al mondo dell'energia da spedire in tutto il mondo.

Il progetto, fin qui sotto traccia, è venuto a galla nelle ultime ore e ha già ricevuto il primo parere positivo dall'autorità del Mar di Sardegna, che sta mandando avanti la procedura per cambiare il piano regolatore portuale e adeguarlo alla nuova destinazione d'uso.

Ma i sindacati sono pronti alle barricate: parlano di «ipotesi nefasta» e hanno paura che in questo modo si impedisca la ripresa del traffico merci nello scalo industriale.

La richiesta di concessione è della Nuova Icom, una società specializzata nella realizzazione di grandi impianti off-shore – Saipem è uno dei principali committenti – che ha i capannoni a pochi metri dalle banchine. L'azienda dichiara 700 dipendenti e un indotto di 500 milioni legato al progetto, e pochi giorni fa ha chiesto ufficialmente all'autorità portuale l'affidamento di 250 metri del molo. 

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