Si chiude con la condanna a 28 anni di reclusione il processo a carico del 44enne Eugenio Corona, reo confesso dell’omicidio del pensionato Adolfo Musini, ucciso nel maggio del 2019 nell'appartamento al primo piano della palazzina tra piazza Valsassina e via Lucania a Cagliari con una cinquantina di coltellate. 

La sentenza è stata pronunciata questa mattina dalla Corte d’assise d’appello presieduta dal giudice Massimo Poddighe (a latere Claudia Belelli) e ha ridotto di due anni la pena inflitta all’imputato in primo grado. È stata accolta la proposta di accordo raggiunta dal procuratore generale Giancarlo Moi e dall’avvocato difensore Antonella Piredda, dunque non ci sarà il ricorso in Cassazione.

Corona, affetto da problemi di salute e psicologici anche gravi dovuti all'uso e all'abuso di alcol e droghe, come riconosciuto in primo grado, era entrato nell’abitazione arrampicandosi sui tubi del gas e, una volta dentro, aveva ucciso il proprietario dell'abitazione, preso mille euro ed era scappato. L’uomo doveva rispondere anche del tentato omicidio di Ivano Marci, ferito gravemente la notte precedente all'arresto sempre per rapina e sempre a San Michele ma in via Podgora.

Confermata la provvisionale riconosciuta ai parenti delle vittime, rappresentati dai legali Ivo Loi, Mauro Massa e Barbara Maganuco. 

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