Inizierà il 26 aprile il processo con il rito abbreviato nei confronti di Giuseppe Prasciolu, 35 anni di Soleminis, accusato dell'omicidio volontario dell'allevatore Simone Cogoni, 44 anni di Dolianova, freddato nelle campagne tra i due centri il 16 settembre dell'anno scorso con una fucilata al petto.

L'avvocato Riccardo Floris, difensore dell'imputato (in custodia cautelare nel carcere di Uta dal giorno del suo arresto) ha chiesto alla giudice Alessandra Tedde il rito abbreviato condizionato al confronto con alcuni testimoni.

Tesi della difesa è che Prasciolu fosse tornato nella zona dove si trovavano i suoi animali armato di fucile perché in precedenza sarebbe stato vittima egli stesso di una fucilata, per sua fortuna non andata a segno. Nell'udienza preliminare la famiglia dell'allevatore ucciso si è costituita parte civile con l'avvocato Stefano Piras e Giovanni Giulio Pala.

Secondo la ricostruzione del pubblico ministero Alessandro Pili, che ha contestato l'omicidio volontario senza aggravanti, all'origine del delitto ci sarebbero le tensioni per un fabbricato di campagna conteso. Dopo essere stato arrestato, Prasciolu aveva confessato e fatto ritrovare il fucile, ma le indagini dei Carabinieri avevano poi portato al ritrovamento di un'altra arma a canne mozze nei pressi dell'abitazione della vittima.

Il 26 aprile prenderà il via il processo in abbreviato.
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