Si è aperto davanti ai giudici della corte d’assise di Cagliari il processo per il femminicidio di Francesca Deidda, la 42enne di San Sperate uccisa il 10 maggio nella sua casa con almeno 8 martellate la testa dal marito Igor Sollai, di un anno più grande, poi reo confesso del delitto dopo che per mesi si era dichiarato innocente, sostenendo che la moglie fosse andata via volontariamente da casa.

Davanti alla corte presieduta dalla Giudice Lucia Perra, con a latere il collega Roberto Cau, questa mattina il pm Marco Cocco ha prodotto l’intero fascicolo d’accusa con il consenso dei difensori di Sollai, gli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba.

Il 7 maggio, dunque, si andrà direttamente a discussione con la requisitoria del pubblico ministero.

Si sono costituiti in giudizio anche i familiari della donna uccisa: il fratello Andrea Deidda è difeso dall’avvocato Gianfranco Piscitelli, mentre le zie materne sono assistite dai legali Elisabetta Magrini, Roberto Pusceddu e Pamela Piras.

Presente in aula, scortato da un gran numero di agenti della polizia penitenziaria, si è presentato anche l’imputato, rimasto tutto il tempo nella gabbia della corte d’assise in silenzio. Per tutto il processo, il fratello di Francesca Deidda non gli ha staccato gli occhi di dosso.
 

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