Centotrentottomilanovecentonovantanove. In cifre: 138.999. Sono gli euro che Ares ha messo sul piatto per «il supporto tecnico professionale al Rup per lo studio di fattibilità funzionale alla riorganizzazione ed al dimensionamento delle funzioni degli ospedali “Brotzu” dell’Arnas e dell’ ospedale “Oncologico–Businco” per l’accorpamento in un unico plesso». Tradotto: soldi da dare a un professionista esterno per capire come e dove può essere realizzato il nuovo ospedale di Cagliari, che sta alimentando forti tensioni nella maggioranza che governa la Regione. 

Le polemiche dividono i rappresentanti del centrodestra in consiglio regionale. La macchina amministrativa intanto non si ferma. La delibera della giunta di Villa Devoto, il primo giugno,  ha affidato all’agenzia regionale per la salute il compito di studiare le soluzioni per Cagliari e per il Sulcis Iglesiente (qui verranno accorpati Cto di Iglesias e Sirai di Carbonia). Il provvedimento è stato reso pubblico solo nei giorni scorsi. Il 19 giugno la direttrice generale dell’Ares, Annamaria Tomasella, ha affidato il primo incarico: Giampiero Testoni, che nell’azienda riveste il ruolo di direttore della struttura complessa Energy management e gestione servizi logistici centralizzati, è stato nominato responsabile del procedimento che dovrà portare allo studio di fattibilità. 

Ed è lui, a distanza di pochi giorni, a firmare la determinazione da quasi 140 mila euro (importo massimo erogabile, non necessariamente da spendere tutto)  «per l’affidamento di un incarico professionale finalizzato alla predisposizione dello studio di fattibilità per la realizzazione dei nuovo presidio ospedaliero nella città di Cagliari mediante trattativa diretta sul portale MePA». 

Nel provvedimento si legge che è necessario  «procedere con urgenza e celerità». Si tratta di un «affidamento diretto anche senza consultazione di più operatori economici». 

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