Giuditta Di Matteo non era una donna irresponsabile. Onorava la vita, vivendola appieno, amava i suoi tre figli e i suoi genitori. Maestra elementare, adorava i suoi alunni ai quali insegnava il valore della purezza.

Quando, tre anni fa, ha scelto di non curarsi con la chemioterapia non è stato perché amava il rischio o perché fosse affascinata da uno dei tanti guru della medicina alternativa.

La chemio l'aveva già provata quando il tumore al sistema linfatico si era presentato per la prima volta.

«Ero obbligata a cercare una strada alternativa», raccontava due anni fa.

L'aveva trovata nella terapia Gerson, un trattamento naturale che attiva la capacità del corpo di autoguarirsi e autodisintossicarsi attraverso una dieta rigorosamente vegetariana.

Giuditta contava di guarire entro tre anni dall'inizio della cura e invece dopo tre anni è morta, a 49 anni.

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