Ricoverato lo scorso 2 gennaio per i forti dolori addominali segnalati ai medici del pronto soccorso dell'ospedale Santissima Trinità, il paziente Giampietro Ghiani il giorno dopo viene trasferito al "Nostra Signora di Bonaria" di San Gavino, dove rimane sino alle dimissioni disposte la sera del 15.

La mattina seguente l'uomo muore nella sua abitazione cagliaritana. Perché? Alla domanda dovrà rispondere la Procura, cui si sono rivolti i familiari della vittima con un esposto presentato ieri dall'avvocato oristanese Stefano Antonio Atzeni.

L'inchiesta è stata affidata al pubblico ministero Andrea Vacca, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti. Oggi il magistrato inquirente affiderà al medico legale Roberto Demontis l'incarico di eseguire l'autopsia sulla salma allo scopo di chiarire le reali cause della disgrazia. I parenti decideranno nella stessa occasione se affidarsi a un consulente di parte che affianchi il professionista incaricato dal pm.

Ghiani aveva 66 anni, era dipendente dell'Inps, era sposato e aveva due figli.

Il ricovero

Secondo quanto illustrato nel documento preparato dal legale, Ghiani era corso il 2 gennaio all'ospedale di Is Mirrionis per quei dolori insorti 24 ore dopo Capodanno. Il Triage gli aveva assegnato un codice verde, dunque non un caso urgente. Così, sostengono i parenti, per otto ore era rimasto su una sedia ad attendere il suo turno. Dopo la visita però era stato subito ricoverato nel reparto di Medicina generale per una "polmonite con dispnea", poi alle 4 del mattino del 3 gennaio la famiglia era stata avvertita del trasferimento del paziente (che aveva avuto un arresto respiratorio) all'ospedale di San Gavino: decisione presa, è spiegato nell'esposto, perché le Tac non funzionavano e c'erano problemi nel reparto di Rianimazione.

A San Gavino

Poco prima del trasporto, o durante il viaggio, Ghiani avrebbe avuto un coma "ipercapnico", causato anche da malattie polmonari. A San Gavino era rimasto ricoverato in Rianimazione sino al 12 gennaio, poi era passato nel reparto di Medicina generale. Secondo i familiari era "in gravi condizioni". Il 15 era stato rimandato a casa, ma poche ore dopo (alle 9 del 16) è morto. Ora l'inchiesta.

Andrea Manunza

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