"Sono sia residente della Marina che un operatore economico", scandisce al microfono Galdino Saba, gioielliere. La sua proposta la avanza col sorriso: "Più controllo del territorio il venerdì e il sabato da parte delle forze dell'ordine e in un colpo accontentiamo sia gli operatori che i residenti".

Applausi entusiasti da parte del pubblico che affolla il cortile dell'Exma. Saranno 300, forse 400 persone. Molti gestori dei locali commerciali ma anche tanti residenti, inclusi quelli riuniti nel comitato "Rumore no grazie", da anni in lotta contro il fronte dei decibel nelle strade della Marina. Tutti insieme, pacificamente, per una prova tecnica di dialogo fra le ragioni del lavoro, da una parte, e il diritto alla salute, dall'altra.

CONFESERCENTI - Il confronto di ieri pomeriggio è merito della Confesercenti provinciale, promotrice dell'incontro, intitolato "Non spegniamo Cagliari: accendiamo il confronto". Slogan riportato anche sulle magliette (nere, scritte rosse e bianche) indossate dagli organizzatori. In apertura dei lavori, parlano i presidenti del Consiglio comunale, di Confesercenti e di Confcommercio, Guido Portoghese Roberto Bolognese ed Alberto Bertolotti. Poi, rapidi turni di parola al microfono. Alcuni gestori scaricano le responsabilità sugli avventori (il rumore lo fanno quelli che chiacchierano per strada, mica i clienti), qualche residente (vedi Salvatore Maffei) punta il dito contro quei gestori che girano gli altoparlanti verso i palazzi e ignorano le lamentele.

IL COMITATO - "Di rumore ci si ammala e si muore», tuona Marco Marini, che della guerra combattuta dal comitato a colpi di esposti, raccolte di firme, rilevazioni acustiche, è stato a lungo il generale. Stavolta il pubblico reagisce con un "Eeeeehhhhh" prolungato e beffardo: grosso modo, un "non esagerare". Marini insiste, snocciola dati, attacca il sindaco ("Perché non è qua? Perché non ha mai risposto a una delle decine di lettere che gli abbiamo inviato da anni?"), ripete che quello al sonno è un diritto sacrosanto. Critico con l'amministrazione, dall'altro fronte, Riccardo Mureddu, gestore del "Vicious": "Anni fa, al piccolo Auditorium, l'amministrazione promise che avrebbe trovato soluzioni al problema. Invece siamo sempre qui a parlare delle stesse cose". Niente di nuovo sotto il sole? Non proprio.

SCONTRO ISTITUZIONALE - Qualche settimana fa, al tavolo tecnico, la Regione ha ipotizzato una soluzione choc: via i tavolini dalle strade del centro allo scoccare della mezzanotte. Il Comune si oppone perché quell'orario sarebbe un colpo mortale al tessuto produttivo dei quartieri storici. "Quest'amministrazione ha fatto molto", ricorda Davide Carta, consigliere del Pd: "Ha adottato un piano di zonizzazione acustica, sta avviando il piano di risanamento alla Marina, quest'estate avremo dei vigili urbani assunti a tempo determinato che potranno essere distaccati proprio sul fronte della lotta al rumore. Certo, si può ragionare sulla distribuzione in tutta la città delle attività commerciali legate alla somministrazione di cibo e bevande".

PROGETTO SICUREZZA - Su un banchetto, all'ingresso, le copie di due volantini. Sul primo, i numeri economici della movida. Nell'altro, il "progetto sicurezza" firmato Fiepet Confesercenti: "Un servizio di vigilanza attiva da parte di stewart" ma col supporto estivo della polizia municipale perché senza sanzioni la vigilanza è spuntata, videosorveglianza, incontri con forze dell'ordine, comunità straniere, residenti, campagna di sensibilizzazione contro l'abuso di alcol e l'uso di droga. "Siamo pronti ad attuarlo dalla settimana prossima, se il Comune accetta", assicura al microfono Emanuele Frongia. Si chiude con un arrivederci a fra due settimane: il dialogo, dopo tante contrapposizioni, sembra essere finalmente scoppiato.

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